Cronaca

Il padre dei fratelli Bianchi aggredisce e manda al pronto soccorso il cameraman de La Vita in Diretta

Il padre dei fratelli Bianchi aggredisce un cameraman de La Vita in Diretta mandandolo al pronto soccorso per una domanda

Il padre dei fratelli Bianchi aggredisce un cameraman de La Vita in Diretta. Il padre dei fratelli arrestati per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte a Colleferro era stato raggiunto dalla troupe del programma di Rai 1 dopo le parole della moglie Antonietta Di Tullio: “Lo hanno messo in prima pagina manco fosse morta la regina”, aveva detto a proposito di Willy.

Il padre dei fratelli Bianchi aggredisce un cameraman de La Vita in Diretta

La giornalista ed il cameraman erano fuori dai cancelli della villa che riportava le lettere F B: Famiglia Bianchi. La situazione si è scaldata quando la donna di casa Bianchi, ripresa, ha attirato l’attenzione del marito.  L’uomo prima ha insultato il cameraman e la giornalista dalla finestra, poi li ha raggiunti in strada e ha preso a calci e pugni l’operatore.

I cani

La vittima, medicata all’ospedale di Frosinone, ga tre giorni di prognosi. In sottofondo si sente anche lo zio dei fratelli Bianchi dare un suggerimento: “Scagliategli contro i cani”.

Omicidio Willy a Colleferro, le parole della madre dei fratelli Bianchi

Arrivano le dichiarazioni shock della madre dei fratelli Bianchi. La donna, in un’intercettazione telefonica con il figlio Gabriele, come riposta La Repubblica, sembra convinta dell’innocenza dei suoi figli e ritiene esagerata la risonanza mediatica data alla morte di Willy, 21enne morto a Colleferro a seguito di un pestaggio.

“L’hanno messo in prima pagina manco se fosse morta la regina”. Sono le parole della madre dei fratelli Bianchi, in carcere per l’omicidio di Willy. “Non ci sta più nessuno – dice a Gabriele – ti hanno abbandonato tutti amore mio! Si tenemo venne (ci dobbiamo vendere) le macchine, tutto perché non c’è rimasto più niente”. Sembra sia lei a farsi carico della situazione. Il marito non ce la fa: “Quel poraccio di padrito (tuo padre) quello te lo dico non tiene coraggio a venì né qua, né da ti e né da.. sennò gli piglia l’infarto”.

Poi ribadisce: “Quando sarà tutto finito, quante persone mi levo dananzi (davanti).. quante!”. Per lei è successa una “disgrazia”, non è  “morta la regina”, i figli stanno in carcere “da innocenti” e soprattutto non si fida “più di niciuno (nessuno)”. Più chiaramente: “Una volta dimostrato… Tutta quella fanga che ci hanno messo in cima e che hanno visto l’innocenza di te e di  tuo fratello saremmo soltanto noi famiglia a casa mia”.

Omicidio Willy Monteiro Duarte: le intercettazioni dei fratelli Bianchi dal carcere

Per i fratelli Bianchi sono finiti i “giorni di gloria”. Niente locali alla moda, champagne e divertimento. Per Marco e Gabriele, rinchiusi in carcere dopo l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, la vita è cambiata totalmente ed ora devono fare i conti con gli altri detenuti. Dalle intercettazioni dei colloqui si evince che i due fratelli non se la passano per niente bene.

Stando alle intercettazioni dei loro colloqui in carcere, ci sarebbe chi – in questi mesi – ha sputato nel loro cibo, chi li ha minacciati e persino chi li ha insultati. Un vero e proprio incubo per i fratelli Bianchi ma anche per Mario Pincarelli, anche lui imputato per l’omidicio del 21enne di origine capoverdiana. Tra i tre c’è stato chi ha pensato al suicidio, chi è scoppiato in lacrime al punto da richiedere l’intervento di un medico, come racconta oggi Repubblica.

“Trattati come infami”

Altro che lussi, Marco Bianchi – come emerge dalle intercettazioni nel carcere di Rebibbia – sta sempre da solo, si fa i capelli da solo, cucina da solo, lava da solo. Lo chiamano infame: “Ci stanno i bravi e ci stanno quelli non bravi, le merde“, racconta al fratello Alessandro. Qualcuno gli avrebbe sputato addosso, altri gli avrebbero messo un chiodo dentro il dentifricio, altri ancora gli avrebbe sputato nella pasta. Gli amici che erano con loro la notte del massacro? “Tutti spariti”, dicono.

E la famiglia, adesso, dice di essere costretta a vendere tutto, comprese le macchine, perché “non c’è rimasto più niente“. Nei colloqui in carcere parlano anche dell’odio sui social: a Gabriele – racconta il fratello Alessandro – hanno mandato “sei milioni di messaggi” pieni di insulti. “Figlio di puttana, tutte le peggio cose“, continua. Il più provato, però, sembra essere Mario Pincarelli che, parlando col padre Stefano, dice: “Che caz*o mi frega a me che mi picchiano“. Come se ormai si fosse rassegnato. Alcuni detenuti, infatti, gli avrebbero urlato di impiccarsi e lui avrebbe pensato di compiere un gesto insano.


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