Cronaca

Papa Francesco: “C’è chi mi voleva morto e pensava già al conclave ma sto bene”

Papa Francesco ha raccontato degli intrighi in Vaticano in una conversazione libera fatta con i 54 gesuiti slovacchi

Papa Francesco svela gli intrighi di corte in Vaticano subito successivi al suo intervento al colon e alla successiva convalescenza a Santa Marta. Durante il recupero nella curia si sarebbero tenute delle riunioni segrete per parlare dell'”imminente” conclave per scegliere il nuovo pontefice.

Papa Francesco svela gli intrighi di corte in Vaticano

Papa Francesco ha raccontato degli intrighi in Vaticano in una conversazione libera fatta con i 54 gesuiti slovacchi e appena pubblicata dallo spin doctor padre Antonio Spadaro, sulla Civiltà Cattolica. Non appena il Papa a Bratislava è entrato nella sala in cui lo aspettavano i religiosi slovacchi della Compagnia di Gesù per un incontro libero a domande e risposte uno di loro gli ha domandato a bruciapelo: “Come sta?“. Da lì è partito il racconto del pontefice e i risvolti dietro le quinte sul suo ricovero in ospedale.

Il racconto del Papa

Ancora vivo. Nonostante alcuni mi volessero morto. So che ci sono stati persino incontri tra prelati, i quali pensavano che il Papa fosse più grave di quel che veniva detto. Preparavano il conclave. Pazienza! Grazie a Dio, sto bene. Fare quell’intervento chirurgico è stata una decisione che io non volevo prendere: e stato un infermiere a convincermi. Gli infermieri a volte capiscono la situazione più dei medici perché sono in contatto diretto con i pazienti“.

Un altro gesuita gli confessa di essere un po’ spiazzato sul perchè la figura del Papa è oggetto di divisioni ormai quasi insanabili dentro la Chiesa, chi vede Bergoglio come un modello ideale e chi ne intravede una figura eterodossa da guardare con sospetto.

Gli attacchi al Pontefice

C’è una grande televisione cattolica che continuamente sparla del Papa senza porsi problemi. Io personalmente posso meritarmi attacchi e ingiurie perché sono un peccatore, ma la Chiesa non si merita questo: è opera del diavolo. Io l’ho anche detto ad alcuni di loro. Si, ci sono anche chierici che fanno commenti cattivi sul mio conto. A me, a volte, viene a mancare la pazienza, specialmente quando emettono giudizi senza entrare in un vero dialogo. Lì non posso far nulla. Io comunque vado avanti senza entrare nel loro mondo di idee e fantasie. Non voglio entrarci e per questo preferisco predicare, predicare… Alcuni mi accusavano di non parlare della santità. Dicono che parlo sempre del sociale e che sono un comunista. Eppure ho scritto una Esortazione apostolica intera sulla santità, la Gaudete et exsultate“.

Fonte: Il Mattino

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