Economia

Partita Iva forfettaria, quante tasse si pagano?

Partita Iva forfettaria, quante tasse si pagano? Quanti contributi si pagano, come si accede al regime forfettario e quanto costa

Come funziona la Partita Iva forfettaria? Quante tasse si pagano? Quali sono i contributi previsti? Il regime forfettario è una flat-tax per le Partite IVA che rispettano alcuni limiti di fatturato. Aderire a questo sistema è la scelta migliore per chi comincia a fare impresa. Le agevolazioni per chi comincia a fare impresa in regime forfettario sono poche, ma molto incisive. C’è infatti un’unica imposta da pagare, che va a sostituire l’Irpef, dovuta invece dalle persone fisiche. Nei primi anni di attività, inoltre, questa imposta è davvero irrisoria rispetto al fatturato che si è prodotto. Insomma, se volete cominciare a fare impresa, vi conviene aprire una Partita Iva forfettaria.

Partita Iva forfettaria, le regole

Ogni tipo di attività è compatibile con il regime forfettario, a prescindere dal Codice ATECO applicato.

Il primo requisito da rispettare, che poi è anche quello più stringente, è la soglia di fatturato annuo a 65.000 euro. Non ci sono deroghe e chi fattura di più sarà obbligato a passare al regime semplificato, ossia quello ordinario.

Per chi non esercita attività e apre da zero una partita iva forfettaria il calcolo del fatturato è fatto sui dati presunti dell’anno in corso. Chi invece è già in attività deve calcolarlo sull’anno precedente.

Partita Iva forfettaria, quante tasse si pagano?

In regime di Partita Iva forfettaria, al posto dell’Irpef, si paga una quota fissa, detta anche flat-tax. Per i primi 5 anni di attività questa quota è del 5%, poi sale 15%.

L’imposta unica non si paga sul fatturato dell’anno, ma soltanto su una parte di questo. Questa parte viene determinata con una percentuale, che si chiama coefficiente di redditività.

Il coefficiente di redditività cambia in base all’attività esercitata. Ecco la tabella:

Tipologia di attività Codici ATECO relativi Coefficiente di redditività
Industrie alimentari e delle bevande (10-11) 40%
Commercio all’ingrosso e al dettaglio 45- (da 46.2 a 46.9) – (da 47.1 a 47.7) – 47.9 40%
Commercio ambulante di prodotti alimentari e bevande 47.81 40%
Commercio ambulante di altri prodotti 47.82-47.89 54%
Costruzioni e attività immobiliari (41-42-43) – (68) 86%
Intermediari del commercio 46.1 62%
Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (55-56) 40%
Attività professionali, scientifiche, tecniche, sanitarie, di istruzione, servizi finanziari ed assicurativi (64-65-66) – (69-70-71-72-73-74-75) – (85) – (86-87-88) 78%
Altre attività economiche (01-02-03) – (05-06-07-08-09) – (12-13-14-15-16-17-18-19-20-22-22-23-24-25-26-27-28-29-30-31-32-33) – (35) – (36-37-38-39) – (58-59-60-61-62-63) – (77-78-79-80-81-82) – (84) – (90-91-92-93) (94-95-96) – (97-98) – (99) 67%

E quindi quante tasse di pagano in regime forfettario? Facciamo un esempio.

Mettiamo che in un anno fatturiate 60.000 euro e che la vostra attività riguardi il commercio all’ingrosso o al dettaglio. Questo tipo di attività, come vedete in tabella, ha un coefficiente di redditività del 40%.

Significa che la nostra base imponibile, ossia quella su cui poi andranno calcolate le tasse da pagare, sarà il 40% di 60.000 euro, quindi 24.000.

A questi 24.000 euro possono essere sottratti tutti i contributi Inps versati, che sono l’unica spesa detraibile.

Una volta ottenuta la differenza tra i 24.000 euro e i contributi versati, bisognerà pagare il 5% o il 15% di quell’importo.

Ricordiamo, inoltre, che uno dei vantaggi principali del regime forfettario è che sulle fatture emesse non si paga l’IVA.

Partita IVA forfettaria, quanti contributi si versano?

La questione qui si fa abbastanza complessa perché anche i professionisti possono accedere al regime forfettario.

Ogni cassa di riferimento, infatti, ha un regime contributivo diverso. L’Inps, ad esempio, fissa un minimo contributivo obbligatorio per gli artigiani e per i commercianti. Per quest’anno la cifra si aggira, per chi ha più di 21 anni, intorno ai 3.800 euro annui.

Se però si eccede una certa soglia di reddito, si dovrà pagare un’aliquota sull’eccedenza. La cosa interessante è che, la partita IVA forfettaria, se artigiana o commerciante, può richiedere uno sconto contributivo del 35%.

Partita IVA forfettaria, costi di contabilità

La contabilità di una partita iva in regime forfettario è molto semplice. Le cifre ovviamente cambiano da città a città, in base al commercialista e al prezzo della vita nella zona in cui abitate.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio