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Pasquetta 2022, i riti e le celebrazioni in tv: la programmazione completa e dove seguire

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Quali sono i riti e le celebrazioni in tv in occasione di Pasquetta 2022? Dove seguire la messa del lunedì dell’Angelo? Come da tradizione i palinsesti si adattano alle celebrazioni della Settimana Santa per trasmettere in diretta i riti religiosi che caratterizzano questi giorni.

A partire da giovedì 14 aprile, e fino a oggi, lunedì 18 (Lunedì dell’Angelo), Tv2000 (canale 28 digitale terrestre, 18 di tivùsat, 157 di Sky) dedica la programmazione ai rituali pasquali tenuti da Papa Francesco. Ecco la programmazione completa!


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Pasquetta 2022: messa, riti  e celebrazioni in tv: dove seguire e programmazione

Lunedì 18 aprile, in occasione della celebrazione del Lunedì dell’Angelo, il pontefice incontrerà i giovani in pellegrinaggio a Roma, per la prima volta dopo la pandemia. L’incontro si svolgerà in Piazza San Pietro a partire dalle ore 17.30. Anche in questo caso sarà possibile seguire l’incontro in diretta tv, in contemporanea, su Tv2000.


 

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18 aprile 2022 – Lunedì dell’Angelo (Pasquetta): dove seguire la messa

  • ore 17.30 – Tv2000: Pellegrinaggio degli adolescenti a Roma e l’incontro con Papa Francesco. L’incontro si svolgerà in Piazza San Pietro.

Cosa è la Pasquetta?

La Pasquetta, che quest’anno cade lunedì 18 aprile. Si festeggia il giorno dopo la domenica di Pasqua perché si ricorda l’incontro dell’angelo con le donne al sepolcro di Gesù, ma da un punto di vista decisamente più laico è tradizionalmente legato alle gite fuori porta e alle grigliate con gli amici.
Il giorno successivo alla Pasqua, detto comunemente «Pasquetta», è chiamato anche Lunedì dell’Angelo e nel calendario liturgico cattolico, lunedì dell’Ottava di Pasqua. In questo giorno si ricorda l’incontro dell’Angelo con le donne giunte al sepolcro dove Gesù era stato seppellito dopo la Crocifissione.
Perché a Pasquetta si fa la scampagnata?
Il giorno della resurrezione, Gesù era apparso a due discepoli diretti a Emmaus, a pochi chilometri da Gerusalemme: è proprio per ricordare quel viaggio dei due discepoli che i cristiani scelgono spesso di passare il giorno di Pasquetta facendo una passeggiata o una scampagnata fuori porta.
Liturgia e Vangelo del Lunedì in Albis 2022: la messa

In questo primo giorno della settimana che segue la grande festa, è la vita quotidiana della fede che comincia. Una fede che non si accorda spontaneamente alla vita passata. Perché, se quello che noi cantiamo e diciamo a Pasqua è vero, è solamente quando il Cristo risuscitato fa sapere ai suoi che egli resta con loro e per loro fino all’ultimo giorno che tutti gli uomini riscoprono il significato della vita.
I fatti di Pasqua che gli evangelisti hanno vissuto e riassunto nella loro narrazione sono una testimonianza. Testimonianza contestata nella loro epoca, come oggi.
San Matteo parla di Maria di Magdala e dell’“altra Maria”, che incontrano un angelo al levarsi del giorno vicino alla tomba. Quando gli obbediscono e lasciano la tomba, il Cristo risuscitato va ad incontrarle. Conferma egli stesso la missione che li aspetta: “Andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno”.
Ed è anche presso la tomba vuota che si sviluppano la nuova opposizione – che contesta la risurrezione – e il rifiuto di credere. Mentre le due donne sono in cammino, le guardie si recano in città dai loro capi. Questi sanno che è inutile sigillare e sorvegliare la tomba di Gesù, perché nessuna potenza terrestre può resistere od opporsi all’opera di Dio. Pertanto, poiché non possono accettare la verità della Pasqua, danno al mondo una “spiegazione”. Spiegazione che può trarre in inganno solo coloro che si rifiutano di incontrare il Signore.

Antifona d’ingresso

Il Signore vi ha fatto entrare in una terra
dove scorrono latte e miele;
la legge del Signore sia sempre sulla vostra bocca. Alleluia. (Cf. Es 13,5.9)

Oppure:
Il Signore è risorto, come aveva predetto;
rallegriamoci ed esultiamo:
egli regna in eterno. Alleluia.

Si dice il Gloria.


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Il passo del vangelo di lunedì 18 aprile 2022

VANGELO (Mt 28,8-15)
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».
Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto. Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione». Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino a oggi.

Parola del Signore

L’Omelia

Dopo il Vangelo si può fare, secondo le circostanze, una breve omelia. Per dare l’avvio alla processione, il celebrante, o un altro ministro, può fare un’esortazione con queste parole:

Su questo vangelo avrei almeno due Cose da dire. La prima: Gesù preferisce che siano le donne ad annunciare la risurrezione. È una preferenza che come Chiesa noi non possiamo più tace. Siamo spesso portati a sottolineare quanto sia importante che Gesù abbia detto o fatto qualcosa con gli uomini, ma non siamo pronti ugualmente a riconoscerlo per le donne. Qualche uomo nemmeno troppo velatamente misogino dice che dire una cosa così importante a una donna era per essere certi che tutti la sapessero. Io invece credo che qui il Signore istituisca un primato della donna nell’annuncio. L’amore che le donne sanno dare è talmente ablativo che in questo superano totalmente gli uomini, rassomigliando però molto all’amore di Dio. Che bene può essere per la Chiesa dare spazio a queste voci, a queste istanze. Le donne possono davvero fare la differenza. La seconda cosa che vorrei dire riguarda invece “l’andare in Galilea”, che detto in soldoni significa: dite loro di tornare a casa. Ci sono molte persone che nella Chiesa stanno scomode nel posto che è stato loro assegnato. Preti che mettono in discussione financo la loro vocazione se il loro vescovo non gli da un titolo o gli chiede una diversa obbedienza.

Colletta

O Padre, che fai crescere la tua Chiesa
donandole sempre nuovi figli,
concedi ai tuoi fedeli di custodire nella vita
il sacramento che hanno ricevuto nella fede.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

Prima lettura

Dagli Atti degli Apostoli

[Nel giorno di Pentecoste,] Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così:
«Uomini di Giudea, e voi tutti abitanti di Gerusalemme, vi sia noto questo e fate attenzione alle mie parole: Gesù di Nàzaret – uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene –, consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l’avete crocifisso e l’avete ucciso. Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. 

Dice infatti Davide a suo riguardo: “Contemplavo sempre il Signore innanzi a me; egli sta alla mia destra, perché io non vacilli. Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua, e anche la mia carne riposerà nella speranza, perché tu non abbandonerai la mia vita negli ínferi né permetterai che il tuo Santo subisca la corruzione. Mi hai fatto conoscere le vie della vita, mi colmerai di gioia con la tua presenza”.
Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e il suo sepolcro è ancora oggi fra noi. Ma poiché era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: questi non fu abbandonato negli ínferi, né la sua carne subì la corruzione.

Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato dunque alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire».

Parola di Dio

Salmo responsoriale

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu,
solo in te è il mio bene».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli ínferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.


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