Tv e Spettacoli

Giovanni Ciacci: “Lascio la tv per sempre, è un inferno: coltiverò i pomodori”

Ecco perché Giovanni Ciacci ha lasciato la televisione: la decisione del costumista ed esperto di stile comunicata in diretta

Perché Giovanni Ciacci ha lasciato la televisione? È stato lo stesso stilista ed esperto di immagine ad annunciare la sua decisione di abbandonare il piccolo schermo in occasione dell’ultima puntata stagionale di Ogni Mattina. Nel corso della rubrica “Le pagelle di Ciacci” su Tv 8 ha annunciato la sua volontà di non lavorare più in televisione.

Ecco perché Giovanni Ciacci ha lasciato la televisione

“Oggi lascio la televisione. Basta! Mi sono rotto! Ormai è arrivato il momento: dopo 10 anni ho dato tutto quello che dovevo dare. Basta, chiuso, stop: da stasera stacco Instagram, Facebook, Twitter e non mi vedrete mai più in televisione” ha annunciato Giovanni Ciacci, svelando di volersi dedicare ad un’altra sua passione, ovvero la campagna e la cura dell’orto.

Sono stati 10 anni meravigliosi, 20 anni di dietro le quinte, ma ormai mi sono rotto. Privilegiato? Per quello abbiamo fatto io e te sì, ma questo lavoro è un inferno e non lo voglio più fare! Ora voglio fare altro, coltivare pomodori, patate.

Chi è Giovanni Ciacci: la carriera

Proveniente da Siena, Giovanni Ciacci ha lavorato come costumista in diverse edizioni del Festival di Sanremo. Ha curato l’immagine per diverse dive, ma negli ultimi anni è diventato popolarissimo anche come personaggio di primo piano in tv, soprattutto dall’inizio della sua lunga esperienza come esperto di moda a Detto fatto, dal 2013 al 2019 come riportato da Fanpage.

Nel 2018 ha partecipato come concorrente a Ballando con le stelle e ha condotto Vite da Copertina su Tv8, canale che lo ha accolto nel 2020-21 per uno spazio a Ogni mattina. Ciacci è inoltre stato spesso opinionista nelle trasmissioni di Barbara D’Urso. Ha scritto un libro dal titolo “La Contessa” ed era atteso all’Isola dei Famosi 2021. Non ha però potuto partecipare per via degli strascichi provocati dal Covid contratto a novembre 2020.

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