Cronaca

Piano pandemico 2021-2023, pronta la bozza: “Se risorse sono scarse, scegliere chi curare”

La bozza del nuovo piano pandemico per il biennio 2021-2023 nasce dalla lezione della pandemia di Coronavirus

È pronta la bozza del piano pandemico 2021-2023 che prevede dispositivi di protezione individuale per gli operatori sanitari, scorte di farmaci antinfluenzali, vaccini contro i virus influenzali. Ma si legge anche che “quando la scarsità rende le risorse insufficienti rispetto alle necessità, i principi di etica possono consentire di allocare risorse scarse in modo da fornire trattamenti necessari preferenzialmente a quei pazienti che hanno maggiori possibilità di trarne beneficio

Covid-19, la bozza del nuovo piano pandemico 2021-2023

Il nuovo piano pandemico del Ministero della Salute, dopo le polemiche per quello vecchio, tiene conto dell’esperienza iniziata nelle prime settimane del 2021. Anzi, si può dire che si basi su di essa, perché il Covid-19 ha dimostrato l’impreparazione dell’Italia e del mondo ad uno scenario del genere. Il nuovo piano sarà passato alle Regioni, che hanno un ruolo fondamentale nella gestione di una pandemia, e poi dovrà essere approvato.

L’esperienza del Covid-19

Il PanFlu 2021-2023 si basa sulle “lezioni apprese dalla inattesa pandemia da un nuovo coronavirus del 2020“, si legge nella bozza, che “possono essere considerate in un Piano Pandemico influenzale che è utile contestualizzare nell’ambito dell’attuale crisi sanitaria globale“. Quanto “stiamo apprendendo dalla pandemia SARS-CoV-2 è utile per la messa a punto di piani pandemici influenzali ed in prospettiva per la risposta ad altri patogeni capaci di causa epidemie/pandemie“.

Un passaggio, tra le lezioni da imparare, è dedicato alle situazioni di scarsità di risorse: “Per esempio, lo squilibrio tra necessità e risorse disponibili può rendere necessario adottare criteri per il triage nell’accesso alle terapie“.

Dispositivi di protezione individuali per gli operatori sanitari

Anche se “gli operatori sanitari sono sempre obbligati, anche durante la crisi, a fornire le cure migliori, più appropriate, ragionevolmente possibili“. Tuttavia, secondo quanto scritto nella bozza del nuovo piano pandemico, “quando la scarsità rende le risorse insufficienti rispetto alle necessità, i principi di etica possono consentire di allocare risorse scarse in modo da fornire trattamenti necessari preferenzialmente a quei pazienti che hanno maggiori probabilità di trarne beneficio“. Scegliere chi curare, in base alle probabilità di sopravvivere.

Viene anche precisato che comunque “non è consentito agire violando gli standard dell’etica e della deontologia“, ma “può essere necessario, privilegiare il principio di beneficialità rispetto all’autonomia, cui si attribuisce particolare importanza nella medicina clinica in condizioni ordinarie“.

(Fonte: Fanpage)


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