Curiosità

Le cinque piante più belle ma più velenose al mondo

Il fascino delle piante velenose risiede nella loro bellezza proibita che le rende al tempo stesso intriganti e pericolose. Nel cinema, nelle arti e nella letteratura esse sono divenute l’intreccio prediletto di trame avvincenti e popolari e oggi sono tantissimi gli appassionati che se ne prendono cura per collezione e non solo. Difatti tantissime varietà di piante velenose si rivelano al tempo stesso utilissime per la salute e solo chi le conosce approfonditamente può trattarle e lavorarle per la cosmesi o per la produzione di rimedi naturali per il benessere umano. Oggi vedremo le più famose piante velenose che si mostrano in tutta la loro fascinosa bellezza ma che, al tempo stesso, sono così pericolose da poter condurre alla morte.

La Cicuta

La Cicuta è sicuramente una delle piante velenose più conosciuta al mondo. Nella letteratura è conosciuta come la pianta che diede la morte al filosofo Socrate o al conquistatore Annibale. In questa pianta si trovano degli alcaloidi che possono condurre alla paralisi muscolare e respiratoria, motivo per cui può condurre anche alla morte. Di questa pianta trovi un interessante approfondimento su www.faidateingiardino.com che spiega come sia bella da vedere ma maleodorante, specialmente se pestata o schiacciata. Difatti manda un odore cattivo che ricorda quello dell’urina dei gatti ma, al tempo stesso, ha l’aspetto di un prezzemolino di campo con stelo verde e gruppi di fiorellini bianchi raggruppati a ombrello. La sua crescita è biennale e si sviluppa per lo più in campagna, fino a 1800 metri di altezza. Meglio tenersi lontani dalla Cicuta, soprattutto in presenza di bambini e animali.

La Belladonna

La Belladonna è conosciuta nell’immaginario collettivo per le sue numerose presenze cinematografiche nei generi horror, thriller e grotteschi. Si tratta di una pianta a fiore appartenente alla famiglia delle Solanaceae e deve il suo nome al fatto che è stata ed è impiegata tutt’ora in cosmetica. In realtà il nome completo è Atropa Belladonna per cui “atropo” corrisponde al nome di una delle tre Moire della mitologia greca. Atropa sarebbe il nome di quella che taglia il filo della vita quando giunge l’ora della morte delle persone a testimonianza della tossicità della pianta. Le dame la usavano per dilatare la pupilla e avere sguardi più languidi tramite un collirio derivante dalla pianta. Questo era a base di atropina, una sostanza in grado di causare le midriasi della pupilla, ovvero uno stato dilatativo che rendeva più lucente l’occhio, donando intensità allo sguardo. Tuttavia questa pianta offre bacche lucide e scure che possono essere letali e, per questo, sono chiamate Ciliegie di Satana.

Lo Stramonio

Lo Stramonio è spesso chiamato anche Erba del Diavolo o Erba delle Streghe. Si tratta di una pianta i cui alcaloidi possono condurre ad allucinazioni, paralisi muscolare, paralisi respiratorie e morte. Si presenta come una comunissima pianta a fiore ma al suo interno sono contenuti alcaloidi molto potenti, come la scopolamina. Può arrivare fino a due metri di altezza con foglie semplici e picciolate e fiori ermafroditi a cinque petali bianchi e violacei. Il suo aspetto appare davvero delizioso se non si conoscono gli effetti che può provocare. Ha un fascino grottesco perché i fiori di giorno sono chiusi e si aprono di notte, quando provocano un odore così intenso da attirare continuamente le farfalle notturne che li impollinano.

Il Ricino

Il Ricino si associa spesso all’olio con cui si somministravano purghe forzate dette “del sovversivo” durante gli anni dello squadrismo fascista, sebbene la sua tossicità è nota sin dai tempi dell’antico Egitto. Difatti la parte tossica della pianta dipende principalmente dal rivestimento del seme che può condurre all’asfissia. Proviene dall’Africa ed è una pianta erbacea detta arborescente, di durata solitamente perenne. Può avere un’altezza fino a dieci metri se allevata nella sua zona originaria ed è una pianta molto diffusa anche in Europa. I frutti nascono in delle capsule colorate incastonate in spini pungenti e lunghi che, a maturazione, liberano tre semi.

L’Oleandro

Infine non possiamo non menzionare l’Oleandro che è tra i più celebri proprio per il film White Oleander in cui Michelle Pfeiffer uccide l’amante. L’Oleandro è una pianta bellissima ma tossica per via dell’alcaloide conosciuto come Oleandrina che causa aritmia, ipotensione e arresto cardio-circolatorio. È una pianta ad arbusto sempreverde originaria dell’Asia ma oggi coltivato praticamente ovunque a scopo ornamentale. Si caratterizza per i ramificati fiori rosa le cui foglie velenose verde scuro fanno da cornice ad una delle piante più affascinanti del pianeta. L’Oleandro, così come le altre piante, fa parte delle collezioni rare e pregiate di appassionati e collezionisti che sanno come maneggiarle e curarle. Si tratta senza dubbio di piante affascinanti e intriganti ma che andrebbero allevate solo in condizioni di totale sicurezza e conoscenza, cosa non certamente destinata ai novelli pollici verdi.

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