L’Italia si conferma il Paese europeo con il minor numero di accessi a contenuti illegali online, superando Germania e Romania. Secondo il nuovo rapporto dell’Euipo (Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale), la media degli accessi alla pirateria online nell’Unione Europea si attesta a 10,2 mensili per utente, mentre in Italia il dato scende a 7,3.
Seguono Germania (7,7) e Romania (7,9). Tra gli altri Paesi, Polonia, Spagna e Austria superano gli 8 accessi mensili, mentre i Paesi Baltici e Cipro registrano i valori più elevati, con oltre 20 accessi al mese. Rispetto al 2022, l’Italia ha guadagnato una posizione, diventando il Paese con il tasso più basso di pirateria online.
Pirateria online, Italia paese europeo con meno accessi
Il rapporto evidenzia che il 50% degli accessi europei a contenuti piratati riguarda trasmissioni televisive, con una media di cinque accessi mensili per utente. Nel 2023, si è osservato un aumento del 10% del ricorso a siti di streaming illegale per la televisione via internet (IPTV). Si stima che fino all’1% degli utenti europei si sia abbonato a tali servizi illegali negli ultimi due anni, escludendo coloro che avevano sottoscritto abbonamenti prima del 2022.
L’analisi dell’Euipo ha inoltre messo in luce una crescente tendenza all’uso di dispositivi mobili per accedere a musica e pubblicazioni piratate, mentre per i contenuti televisivi illegali prevale l’uso del computer fisso.
La pirateria cinematografica
Per quanto riguarda i film, la pirateria ha registrato una flessione, con 0,71 accessi mensili per utente. Il 74% di questa attività avviene tramite streaming. La pirateria musicale, invece, è leggermente aumentata a 0,64 accessi per utente, con il ripping (download da piattaforme di streaming) come metodo principale. La pirateria delle pubblicazioni è rimasta stabile a 2,7 accessi mensili per utente, con i manga che rappresentano la categoria più colpita, soprattutto attraverso dispositivi mobili. La pirateria di software è aumentata del 6%, raggiungendo 0,88 accessi mensili per utente, con i giochi per dispositivi mobili in testa alla classifica.
Un aumento significativo è stato osservato anche nella pirateria legata agli eventi sportivi in diretta, cresciuta nel periodo 2021-2023 fino a raggiungere 0,56 accessi mensili per utente.
Chi accede maggiormente a contenuti piratati
Secondo il rapporto, fattori economici e sociali come la disuguaglianza di reddito, la disoccupazione giovanile e la percentuale di giovani nella popolazione influenzano la pirateria per tutti i tipi di contenuti. Al contrario, un PIL pro capite elevato e una maggiore consapevolezza delle opzioni legali per accedere ai contenuti sono associati a tassi di pirateria più bassi.
Il quadro delineato dallo studio evidenzia il ruolo chiave dell’educazione e dell’accessibilità economica nell’arginare il fenomeno della pirateria, offrendo spunti utili per interventi mirati e per la promozione di alternative legali.