Cronaca

Piscine, palestre e teatri: come richiedere i rimborsi

Piscine, palestre e teatri chiusi, dopo il nuovo dpcm del 25 ottobre, in tanti si chiedono come richiedere il rimborso

Piscine, palestre e teatri chiusi, dopo il nuovo dpcm del 25 ottobre, in tanti si chiedono come richiedere il rimborso. In realtà la procedura dovrebbe essere la stessa prevista nel decreto Rilancio emesso per il lockdown di primavera.

Rimborso piscine, palestre e teatri

Per chi si è ricordato di fare domanda (fu consentito fino al 18 agosto) è stato previsto che gli abbonamenti già pagati per «ogni tipo» di impianto sportivo venissero rimborsati in quanto non goduti durante il periodo di chiusura per la quarantena. Per farlo è stato necessario allegare la ricevuta dei versamenti dei pagamenti effettuati.

Il rimborso andrà pertanto chiesto al gestore dell’impianto che avrà tempo 30 giorni per restituire la cifra pagata. Ma può anche offrire un buono dello stesso valore da utilizzare nella stessa struttura «entro un anno dalla cessazione delle misure di sospensione dell’attività sportiva». A conti fatti novembre 2021.

Vaucher

Ma secondo diverse associazioni dei consumatori anche la disciplina dei voucher sarebbe in contrasto con la normativa Ue. È pur vero che le norme emergenziali varate dall’esecutivo e approvate dal Parlamento consentono l’utilizzo del voucher, ma questi provvedimenti «sono in aperto contrasto col diritto europeo, che ha valore superiore al diritto italiano».

I viaggi

Per quanto riguarda i viaggi, «c’è anche una pronuncia dell’Antitrust che intima il riallineamento alla normativa europea e una intimazione della commissione Ue pena l’avvio di una procedura d’infrazione». «In tutto il resto d’Europa – dice l’Aduc – i biglietti per gli eventi saltati vengono rimborsati, solo l’Italia cerca di fare caso a parte violando le direttive europee in materia di clausole vessatorie (Direttiva 93/13/CEE) e di pratiche commerciali sleali (Direttiva 2005/29/CE)». Le associazioni dei consumatori hanno chiesto più volte che il decreto in fase di conversione venisse modificato, prevedendo che il voucher sia una scelta dello spettatore, il quale, se non lo vuole, dovrebbe avere diritto al rimborso del biglietto. Nel mentre sono arrivati molti reclami all’Antitrust e alla commissione UE.

Fonte: Il Corriere

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