Guerra

Ponte di Kerch, secondo il New York Times: “007 Ucraina dietro esplosione”

L'intelligence di Kiev ha orchestrato l'attacco, utilizzando un camion-bomba

L‘intelligence ucraina ha avuto un ruolo decisivo nell’esplosione che ha colpito il ponte di Kerch, che collega la Crimea alla Russia, provocando un incendio sull’infrastruttura. Lo ha riferito un funzionario ucraino al New York Times, confermando quanto sostenuto dalla Russia. Secondo la fonte, rimasta anonima a causa del divieto del governo di parlare dell’esplosione, gli 007 di Kiev hanno orchestrato l’esplosione, utilizzando un camion-bomba guidato attraverso il ponte.

Ponte di Kerch, secondo il NYorkT: “007 Ucraina dietro esplosione”

Intanto, il ministero dei Trasporti russo rende noto che al momento regolare il traffico ferroviario lungo il ponte. “Attualmente, i treni merci e passeggeri a lunga percorrenza si muovono lungo il ponte di Crimea secondo l’orario standard“, si legge nella nota in cui precisa che il traffico passeggeri lungo le linee suburbane sarà ripristinato alle 19 (le 18 in Italia).

La risposta di Mosca

Da Mosca, intanto, arriva il messaggio di Dmitry Peskov. Lo stop all’acquisto di gas russo avrà “nei prossimi 10-20 anni conseguenze disastrose” per l’economia dell’Europa dice il portavoce del Cremlino in un’intervista al programma ‘Mosca. Cremlino. Putin’ in onda sul canale Russia 1.

Gli europei continuano a ripetere come un mantra che è necessario sbarazzarsi della dipendenza dalla Russia per le risorse energetiche, petrolio e gas“, dice Peskov, secondo cui il fatto che Russia e Europa avevano reciproci interessi, una nel vendere il gas l’altra ad acquistarlo, teneva i rapporti in “equilibrio”, mentre ora gli americani si stanno “sfregando le mani”.

Secondo il portavoce, gli Stati Uniti “guadagnano un sacco di soldi perché vendono benzina a prezzi 3-4 volte più costosi di quanto potremmo fare noi. E gli europei pagano, privando così la loro economia di competitività. La produzione sta morendo. La deindustrializzazione sta arrivando. Tutto questo, e probabilmente nei prossimi 10-20 anni almeno, avrà conseguenze disastrose per l’Europa“.

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