Cronaca

Multe stradali, arriva il prelievo automatico

Arriva il prelievo automatico per le multe stradali. Nel nuovo decreto fiscale che dovrebbe vedere la luce la prossima settimana, sarà necessario compensare i debiti per le multe stradali con i crediti che il contribuente ha nei confronti del Fisco.

Il prelievo automatico per le multe stradali

Si tratta di un procedimento automatico e obbligatorio e funzionerà così: chi ha una somma debitoria iscritta a ruolo, non rateizzata, non rottamata e su cui non ha presentato ricorso, ed ha maturato un credito d’imposta – ad esempio per spese mediche, ristrutturazioni, interessi mutuo prima casa, ecc. –  si vedrà ridotto direttamente dall’Agenzia Entrate il suo credito per tutte le somme dovute, iscritte a ruolo e non ancora pagate.

Tra cui, come vedremo subito, le multe stradali. Sarà una sorta di pignoramento del 730 o della dichiarazione precompilata dei redditi; secondo i conti della Ragioneria dello Stato questo provvedimento dovrebbe garantire quasi mezzo milione di euro di entrate nelle casse erariali e così farà la sua parte nel contribuire alla nuova manovra finanziaria.

Il provvedimento

Anche le multe stradali rientrano in questi provvedimenti in arrivo: la bozza del decreto fiscale prevede che dal 1 maggio 2020 l’Agenzia delle Entrate, prima di far partire la procedura di rimborso, verificherà se ci sono morosità pregresse verso l’Agente della riscossione per multe scadute, iscritte a ruolo e rimaste non pagate. In caso positivo entra in gioco proprio l’Agenzia delle Entrate Riscossione (Ader) che notificherà una comunicazione ove si preannuncia che il rimborso verrà compensato, cioè tagliato della parte a debito. Il contribuente avrà 30 giorni per contestare, in contraddittorio con l’Ader, le circostanze. Se otterrà ragione, il carico debitorio verrà sgravato.

A questo punto, quando l’Agenzia Entrate riceverà le liquidazioni dei modelli 730, prima di inviare ai datori di lavoro le comunicazioni per rendere operative le procedure per i rimborsi spettanti in busta paga o da corrispondere in altra maniera, dovrà consultare la banca dati dell’Ader per verificare se ci sono debiti fiscali. Consulterà, insomma, l’estratto di ruolo, il prospetto della situazione debitoria. Nelle cartelle di pagamento notificate (e non sospese o rateizzate o rottamate) ci potranno ben essere non solo i tributi erariali ma anche quelli comunali, i contributi previdenziali e, appunto, le multe stradali. Tutto sarà automatico: Agenzia Entrate Riscossione invierà una comunicazione al contribuente per avvisarlo che il suo rimborso sarà decurtato del corrispondente debito; ma questo provvedimento sarà contestabile alla stessa Ader entro 30 giorni e soprattutto impugnabile davanti al giudice tributario entro i consueti 60 giorni previsti per tutti gli atti lesivi di diritti.

I debiti esclusi

Saranno salvi solo i debiti di piccolo importo, quelli inferiori a 100 euro (in una prima versione della bozza di decreto si era pensato di una soglia di 1.500 euro, ma non è passata); per questo potranno facilmente rientrare le multe non pagate, anche quelle elevate per contravvenzioni lievi alle norme del Codice della strada. Dovrà trattarsi però sempre di carichi già iscritti a ruolo ed affidati ad Agenzia Entrate Riscossione, alla quale già molti Comuni si affidano per i propri tributi, non ad Agenti di riscossione diversi, con cui molti altri Comuni sono convenzionati. Questi, per ora, sono “salvi”, almeno fino a quando entreranno in vigore le altre nuove procedure di riscossione dei tributi comunali previste dai disegni di legge collegati alla prossima legge di Bilancio e di cui abbiamo parlato in multe ed Imu non pagati: debitori coi giorni contati.

La nuova compensazione riguarderà tutti i rimborsi di qualsiasi genere (non solo quindi i crediti Irpef che derivano dalla dichiarazione annuale o dal 730) e, per quanto riguarda i debiti, escluderà quelli le cui cartelle sono state rateizzate, rottamate o sospese per provvedimenti amministrativi o del giudice. Tra lunedì e martedì il provvedimento ora già pronto in bozza definitiva è atteso in Consiglio dei Ministri per l’approvazione ed il varo.

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