Economia

Carburanti, prezzi di benzina e diesel in calo | L’elenco completo

Prezzi di benzina e diesel in calo dopo 3 settimane. Perché il prezzo del petrolio sta scendendo? Vediamo insieme l'elenco completo

Prezzi di benzina e diesel in calo. Con le quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo che hanno chiuso ieri di nuovo in forte discesa, le compagnie mettono oggi a segno un giro di ribassi sui prezzi raccomandati dei carburanti: secondo intervento di seguito per Eni che taglia di 5 centesimi la benzina e di 7 cent il diesel, stesso movimento anche per Tamoil. Ip scende di 7 cent su entrambi i carburanti, mentre Q8 li riduce di 8 cent.

Prezzi benzina e diesel in calo: l’elenco completo

È quanto emerge dall’elaborazione di Quotidiano Energia. Intanto, i prezzi praticati sul territorio, in attesa di recepire queste riduzioni, mostrano ancora code di rialzi sia in modalità self che in modalità servito.  Sul caro energia “il governo si sta muovendo” e “già nei prossimi giorni alcune misure potranno essere prese”, assicuea la sottosegretaria all`Economia Maria Cecilia Guerra (Leu) ai microfoni di Rai Radio1. L’esecutivo, ha spiegato, “si sta muovendo su due fronti: uno energetico e cioè luce e gas e un fronte carburante e quindi benzina e diesel con interventi di alleggerimento degli oneri su famiglie e imprese come il calmieramento delle bollette; dall`altro lato si sta cercando di capire come si può ridurre il prezzo di benzina e diesel e qui c’è un forte aspetto di natura fiscale visto che l’aumento dei prezzi del carburante produce un aumento di gettito che può essere utilizzato per ridurre i costi alla pompa”.


 

diesel benzina dove cosa campania

 


Il decreto

Dopo il là al decreto, l’effetto alla pompa dovrebbe essere immediato tornando dunque sotto i 2 euro al litro o pochissimo sopra, forse dunque già nel weekend, probabilmente a inizio settimana prossima. Sono previsioni, nessuna certezza. Ma a inizio settimana prossima, se lo sconto immediato andrà in porto, la benzina dovrebbe tornare sugli 1,9 euro al litro.

Da dove arrivano i fondi per il taglio dei prezzi di gasolio e benzina senza piombo? Nessuno scostamento di bilancio per adesso. Sarà finanziato quasi in toto con il maggior gettito Iva generato negli ultimi mesi dai rincari del petrolio.

Negli scorsi giorni ci sono state speculazioni o si tratta di voci non confermabili? Sicuramente qualche caso c’è stato, ma il fenomeno che ha caratterizzato le ultime settimane è stata la corsa agli accaparramenti da parte di diversi intermediari di prodotti petroliferi, come racconta nel dettaglio oggi il Sole 24 Ore: “Non è un caso se l’Assoenergia Assopetroli, che raccoglie le aziende meglio strutturate dei carburanti all’ingrosso, ha denunciato scarsità di prodotto sul mercato e in alcune zone, soprattutto nel Mezzogiorno, ci sono stati razionamenti di gasolio. Diversi grossisti – continua il quotidiano di Confindustria – alla notizia di rincari in vista e di fronte agli scenari terrificanti della guerra in Ucraina, hanno chiesto alle raffinerie ordinativi molto superiori al consueto, per acquistare a prezzo più competitivo, per mettersi al riparo da aumenti futuri e anche — questa sì è una forma più aggressiva di speculazione — per approfittare di un margine più alto nella vendita”.


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Il taglio delle accise

Diversi Paesi europei hanno deciso di dare colpi di forbice alle accise, come ieri ha fatto il Belgio che le ha tagliate di 17,5 centesimi. Le accise sono sempre al centro del dibattito, ma farle calare è meno semplice di quanto si creda. La prima ragione è che le accise sugli autotrasportatori sono già al minimo, e anzi l’alleggerimento fiscale su questo gasolio è il più ricco fra i “sussidi ambientalmente dannosi” che in tempi recenti anche se resi archeologici dall’impennata inflattiva sono stati più volte nel mirino delle proposte di taglio per accelerare la transizione “verde”. Esiste anche un problema di coperture. Perché alla finanza pubblica non basta prevedere un’impennata del gettito per coprire nuovi sconti fiscali. Anche questa mossa ha bisogno del nuovo Def, atteso in consiglio dei ministri a fine marzo o inizio aprile. Prima di allora, il taglio delle accise è un’ipotsi lontana.

Perché il prezzo del petrolio sta scendendo

Come spiega il sito specializzato Motori.it in questo momento sono principalmente due le ragioni che spingono al ribasso le quotazioni del greggio, una potenzialmente positiva e l’altra negativa. Dal primo punto di vista, il mercato è attento ai negoziati tra Russia e Ucraina per un cessate il fuoco, nella speranza che diano i loro frutti e allentino le pressioni sull’offerta di petrolio.

Gli analisti tuttavia avvertono: anche se Mosca e Kiev raggiungeranno un accordo, il costo del petrolio rimarrà comunque alto a causa delle sanzioni dell’Occidente contro il Cremlino. Cambiando decisamente area geografica, si registra un aumento dei casi di Covid in Cina, e ciò sta alimentando le preoccupazioni per un rallentamento dell’economia nel Paese più energivoro al mondo. Questa combinazione di eventi sta portando il Brent – riferimento per il petrolio in Europa – a viaggiare poco sopra i 100 dollari al barile: un prezzo ancora piuttosto alto, ma decisamente inferiore ai quasi 140 $/b toccati di recente (livello massimo dal 2008).

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