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Il 27 giugno del 1967, dall’idea dello scozzese John Shepard Barron: nasce il primo bancomat

A sviluppare il primo Atm (Automated teller machine), nome con cui gli abitanti dei paesi anglosassoni identificano il bancomat, era stata la società inglese De La Rue, a seguito di un intuizione geniale di un impiegato, John Shepard Barron

Chi almeno una volta nella vita non ha ritirato del contante in un bancomat? Quello che oggi appare come un gesto normale non doveva esserlo altrettanto il 27 giugno del 1967, quando venne installato il primo bancomat a Enfield Town (zona nord di Londra) per la Barclays Bank.

A sviluppare il primo Atm (Automated teller machine), nome con cui gli abitanti dei paesi anglosassoni identificano il bancomat, era stata la società inglese De La Rue, a seguito di un intuizione geniale di un impiegato, John Shepard Barron, che mal sopportava il tempo passato a fare file interminabili in banca per ritirare i suoi soldi.

27 giugno 1967: da un colpo di genio di John Shepard Barron, nasce il primo Bancomat

Nonostante l’enorme impatto del bancomat nella vita quotidiana, John Shepard Barron non lo brevettò mai e non ne ricavò nulla, tranne un’onorificenza ottenuta nel 2005 dalla Regina Elisabetta. In seguito, come sempre accade per le invenzioni più rivoluzionarie, anche altre persone ne rivendicarono la paternità.


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Il primo bancomat istallato a Londra per il pubblico.

Il primo modello accettava solo voucher monouso che venivano trattenuti dalla macchina. Era anche parsimonioso e distribuiva al massimo una banconota da dieci sterline. A far funzionare i più antichi sportelli automatici erano diversi principi, tra cui radiazioni e magnetismo a bassa coercività che veniva rimosso dal voucher in fase di lettura allo scopo di rendere più difficili i tentativi di furto. Per vedere il primo sportello automatico in Italia si dovranno aspettare nove anni. La prima banca ad installarlo fu la Cassa di Risparmio di Ferrara. John Shepard Barron morì nel 2010 a 84 anni.

L’idea in bagno, l’inaugurazione in diretta tv

Oramai pare assodato che l’inventore dell’Atm (Automated teller machine) sia lo scozzese John Shepherd-Barron, che lavorava per la De La Rue Instruments. L’uomo raccontò in seguito di aver avuto l’idea in bagno, dopo essersi recato in banca e aver trovato chiuso: perché non inventare una macchina per dispensare denaro 24 ore su 24, simile a quelle che all’epoca distribuivano cioccolata nei bar? E così l’azienda costruì il primo per la Barclays Bank, che entrò in funzione proprio il 27 giugno di 50 anni fa. A inaugurarlo, in diretta tv, uno dei vip dell’epoca, l’attore britannico Reg Varney.


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John Shepherd Barron, l’inventore del bancomat.

Come funzionavano i primi Atm

Quei primi distributori distribuivano solo banconote da dieci sterline e funzionavano con speciali cheque monouso, immersi nel Carbonio14. Solo più tardi venne introdotto il Pin, il codice numerico, da un’idea dell’ingegnere inglese James Goodfellow. Tra gli altri titolari di brevetti legati agli sportelli automatici anche Luther George Simjian, che nel 1930 registrò un brevetto a New York. Proprio nella grande mela nel 1961, la City Bank of New York aveva inaugurato un “Bankograph”, che però funzionava solo come deposito di denaro e assegni.


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Il bancomat in Italia

L’apparecchio comparve in Italia – dove viene comunemente chiamato bancomat, dal nome del primo grande circuito che utilizza gli Atm – nove anni dopo quello di Londra, nel 1976. La prima a dotarsene è la Cassa di Risparmio di Ferrara. Oggi si calcola che ce ne siano in circolazione oltre un milione e 700mila.


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