Andrea Camerotto, zio materno di Giulia Cecchettin, appare esausto dopo una lunga giornata trascorsa in tribunale, un appuntamento atteso per mesi, carico di speranze di giustizia e affettuosi ricordi della nipote.
Processo a Filippo Turetta, parla lo zio di Giulia Cecchettin
“Non ho molto da aggiungere. Quello che avevo dentro l’o già espresso sui social. Oggi è stata una giornata lunga, un primo passo verso la giustizia che tanto desideriamo, l’unica cosa che chiediamo” ha dichiarato al Messaggero.
Un messaggio condiviso anche sui social media. “Ho lasciato il profilo aperto in questi mesi per permettere a chiunque, inclusi i giornalisti, di accedere a informazioni e riflessioni. Ho condiviso un’immagine per me molto significativa: una statuetta che rappresenta la giustizia, la custodisco gelosamente da vent’anni. Ho chiesto a tutti coloro che ci hanno dimostrato affetto di condividere il mio post. So che Giulia, da lassù, sorriderà e ringrazierà.”
“Vogliamo giustizia, quella vera, concreta, definitiva. Lo dobbiamo a Giulia e a tutte le altre vittime. Contano i fatti, e lui dovrà pagare per ciò che ha fatto. Afferma di non aver voluto arrivare a tanto, ma era tutto premeditato. Ci aspettiamo l’ergastolo, e deve essere un ergastolo reale, altrimenti sono solo parole vuote.”