Cronaca

Impagnatiello torna a parlare in aula: “Non sono pazzo, anche se ho sperato di esserlo”

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Alessandro Impagnatiello al processo
Alessandro Impagnatiello al processo

Nel corso del processo per l’omicidio di Giulia Tramontano è tornato a parlare in aula Alessandro Impagnatiello. “Svelare il tradimento è stato l’ennesimo sintomo che la mia testa stava impazzendo, ero saturo di bugie” sono le parole del barman 31enne riportate da L’Ansa. Secondo il pubblico ministro Alessia Menegazzo ci sarebbero delle discrepanze tra quanto raccontato da Impagnatiello in aula e quanto, invece, risulta dagli atti delle indagini.

Processo Tramontano, Impagnatiello torna a parlare in aula

Quando l’avvocato difensore Barbaglia ha chiesto perché confessò il tradimento a Giulia per poi ritrattare Impagnatiello ha risposto: “Essere così superficiale da andare a confessare la relazione parallela alla mia compagna in gravidanza era l’ennesimo sintomo che la mia testa stava impazzendo. Non sto dicendo che io sia pazzo, ho sperato di crederlo, ho voluto credere di essere pazzo. Non penso di essere pazzo”.

“Dissi a Giulia della relazione parallela e – ha detto ancora – la sua relazione fu negativa. Era scossa quella sera. Ero in quello stato di nascondere, di scappare da quel mostro che era appena uscito da me” ha aggiunto l’imputato.

L’ex barman ha spiegato che, quando confessò alla compagna la relazione parallela con una stagista all’Armani Bamboo, si sentiva come “un vaso completamente saturo di bugie e menzogne.
Era come se fosse strabordato qualcosa. Ne parlai con Giulia per liberarmi di qualcosa che mi divorava dentro”.

Le lacrime di Impagnatiello in aula

Quando l’avvocato della famiglia Tramontano, Giovanni Cacciapuoti, gli ha chiesto cosa sarebbe accaduto se non avesse fermato la fidanzata da una prima idea di abortire nel gennaio del 2023, lui lo ha interrotto e ha replicato: “Oggi non saremmo qui”.

“Io e Giulia – ha proseguito – ci volevamo tanto bene, dopo un eventuale aborto ci sarebbe stato sicuramente un momento delicato da affrontare. Non ci saremmo lasciati.” L’uomo rispondendo all’avvocato Samanta Barbaglia, che lo difende con Giulia Geradini, ripercorrendo la sua vita passata, e parlando dai suoi famigliari, non è riuscito a trattenere la lacrime.

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