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Il Programma Gol ridisegna ed integra le politiche attive del lavoro

Programma Gol agli sgoccioli: nuova linfa per le politiche attive del lavoro

La Delibera del Commissario straordinario n. 5 del 9 maggio ha ridisegnato il quadro operativo dei servizi di politica attiva del lavoro, nell’ambito del nuovo Programma Gol. In arrivo nuovi strumenti per la profilazione quantitativa e qualitativa (assessment), vera arma in più ai fini del matching atteso tra domanda ed offerta sul mercato del lavoro. Assottigliare le distanze sul mercato, piena assistenza e protezione degli utenti maggiormente fragili rappresentano, oltremodo, i cardini della politica attiva del lavoro, non sempre, negli anni, al passo delle esigenze collettive.

Programma Gol ed il piano operativo

Il Programma di Garanzia Occupabili dei Lavoratori- Gol- predispone un nuovo quadro operativo dei servizi di politica attiva del lavoro. Il programma, in realtà, rientra tra quelli finanziati direttamente dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.


Disoccupazione divertente

Attraverso la delibera del 5 maggio, l’Anpal ha inteso modificare la strumentazione esistente predisponendo:

  • Strumenti per l’attuazione dell’assessment, cd profilazione quantitativa e qualitativa;
  • Standard dei servizi di Gol e relative unità di costo standard.

Gol: strumenti per l’attuazione dell’assessment e profilazione quantitativa

La profilazione quantitativa, nel più ampio spettro delle misure del Programma Gol, consente agli operatori delle politiche attive di valutare e rappresentare un livello di occupabilità degli utenti, integrando a pieno gli archivi già esistenti. Quindi, una raccolta di dati utili all’operatore per inquadrare un determinato momento dell’utente. Confluiranno nei medesimi archivi anche tutti i dati forniti dall’utente stesso, come ad esempio registrazione su Cliclavoro, sottoscrizione della Dichiarazione di Immediata Disponibilità ecc…

Ciò dovrebbe garantire una maggiore probabilità di impiego dell’utente entro una certa data, definendo in maniera sempre più stringente gli interventi e personalizzandoli a seconda della richiesta del mercato del lavoro.

Gol e seconda fase di assessment: profilazione qualitativa

Tutte le informazioni preventivamente raggruppate nella fase di profilazione quantitativa vengono, poi, arricchite, approfondite e sviluppate dagli operatori delle politiche attive, allo scopo di dar vita alla seconda fase dell’assessment, ovvero quella della profilazione qualitativa.

Questa fase, come si legge dalla Delibera del Commissario straordinario n.5 del 9 maggio 2022, “è finalizzata a far emergere i bisogni delle persone in termini di accompagnamento alla ricerca di lavoro oppure di aggiornamento/riqualificazione delle competenze o di supporto da parte della rete dei servizi territoriali”. In questo modo, l’operatore riuscirà, previa “valutazione professionale” ad incastrare determinate informazioni, necessarie a quel processo di cui sopra. Faranno parte di questa valutazione informazioni circa: le aspettative dell’utente, formazione, crescita professionale, disponibilità alla mobilità territoriale, attivazione ed efficacia nella ricerca del lavoro ecc..

Ciò permetterà altresì, laddove dovessero sorgere criticità di ogni ordine, di operare analisi maggiormente approfondite, in caso di presa in carico di utenti aventi particolari problematiche. L’assessment, infatti, risulta particolarmente utile per cucire, in maniera sartoriale, misure ed interventi volti a sostenere, sul mercato del lavoro, profili di utenti con specifiche criticità. L’utente, infine, per aderire ad uno dei percorsi previsti dal Programma Gol, stipula il patto di servizio e dovrà seguire un iter ben definito, a seconda della distanza dal mercato del lavoro.

I percorsi del programma Gol: accorciare le distanze sul mercato del lavoro

Le prime fasi di profilazione permettono di inquadrare, in maniera stringente, specificità dei profili degli utenti, talvolta invisibili a primo impatto. A seconda del profilo tracciato, infatti, il Programma Gol ha previsto differenti epiloghi e percorsi da intraprendere, al fine di accorciare le distanze di ciascun utente dal mercato del lavoro.

  1. Percorso di reinserimento lavorativo;
  2. Percorso di aggiornamento (upskilling);
  3. Percorso di riqualificazione (reskilling);
  4. Percorso lavoro e inclusione.

La Delibera n. 5, inoltre, si preoccupa di aggiornare anche “gli standard di servizio che devono essere garantiti a tutti i beneficiari di Gol sull’intero territorio nazionale, nell’ambito dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di politiche attive del lavoro, e precisa anche le unità di costo standard“.

Il Gol dovrà integrarsi anche agli attuali sistemi delle politiche attive del lavoro, già attivi in ogni Regione. Tra questi, una piena sinergia con Garanzia Giovani permetterà un’attuazione del piano ottimale, oltre ad allargare gli orizzonti verso nuove platee di destinatari. Non saranno assistiti soltanto i Neet, ovvero giovani Under 34 ed Under 29 non inseriti in attività lavorative o formative di ogni ordine e tipologia, ma tutti i disoccupati, ancor più se beneficiari di Reddito di Cittadinanza o di altre forme di sussidi aventi caratteri di protezione sociale.

La piena integrazione di tutti questi strumenti dovrebbe garantire un preponderante spessore alle misure di politica attiva del lavoro, oltre che favorire, indiscutibilmente, un ampio sostegno alle persone maggiormente fragili sul mercato del lavoro.

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