Cronaca

Iran, 17enne muore nelle proteste: le forze sicurezza “rubano” il corpo

Per la famiglia di Nika Shakarami, le autorità hanno prima tenuto nascosta la morte della giovane e poi hanno voluto evitare che si tenesse il funerale

Sarebbe stato nascosto il corpo di una ragazza morta in Iran per le proteste dopo la scomparsa di Mahsa Amini, deceduta mentre si trovava sotto custodia della polizia per aver indossato male il velo. Il corpo della 17enne è stato trovato dopo 10 giorni e ora la famiglia della giovane accusa le forze di sicurezza del Paese di aver, in un primo momento, nascosto il corpo e di aver poi tentato di seppellirla segretamente in un villaggio.

Proteste in Iran, morta ragazza di 17 anni: corpo nascosto per giorni

Nika Shakarami era scomparsa il 20 settembre dopo aver preso parte alle proteste in memoria di Mahsa a Teheran. Nel suo ultimo messaggio a un’amica aveva detto di essere inseguita dalle forze di sicurezza, ha raccontato una zia, Atash, a Bbc Persian.

Solo dopo 10 giorni il corpo è stato ritrovato in un obitorio di un centro di detenzione della capitale, con il naso e il cranio fratturato. “Quando siamo andati a identificarla, non ci hanno permesso di vedere il suo corpo, solo il suo viso per alcuni secondi“, ha raccontato la zia.

La storia di Mahsa Amini

Il 13 settembre 2022 la ventiduenne Mahsa Amini, conosciuta anche come Zina o Jîna Emînî fu arrestata a Tehran dalla polizia religiosa, dove si trovava con la sua famiglia per fare acquisti[1], a causa della mancata osservanza della legge sull’obbligo del velo, in vigore dal 1981 (modificata nel 1983 per tutte le donne nel Paese, sia straniere, che residenti). Dopo essere stata arrestata per aver indossato l’hijab in modo non adeguato (forse considerato troppo allentato) e condotta presso una stazione di polizia, la giovane è in seguito deceduta in circostanze sospette il 16 settembre, dopo 3 giorni di coma, suscitando l’indignazione dell’opinione pubblica.

La ragazza presentava ferite riconducibili a un pestaggio, nonostante le dichiarazioni della polizia affermassero che era deceduta a seguito di un infarto. Testimoni oculari affermarono che era stata picchiata e che aveva battuto la testa. L’incidente avrebbe causato un’emorragia cerebrale. La morte di Mahsa Amini, secondo alcune fonti, sarebbe diventata un simbolo di violenza contro le donne sotto la Repubblica islamica dell’Iran. Il presidente Ebrahim Raisi ha chiesto al ministro dell’Interno Ahmad Vahidi di aprire un’indagine sull’accaduto.

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