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Quando inizia l’esame di maturità 2021? Ecco cosa cambia e come sarà

Tutto quello che c'è da sapere sull'esame di maturità 2021

Quando inizia l’esame di maturità 2021? È la domanda che molti studenti si stanno ponendo negli ultimi giorni. Ancora non c’è un piano definitivo.

Quando inizia l’esame di maturità 2021? Cosa cambia e come sarà

La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, ipotizza che l’esame possa essere simile a quello dell’anno scorso, mentre il presidente dell’Associazione dei presidi, Antonello Giannelli, ritiene che si possano svolgere almeno una prova scritta e un orale. Vediamo insieme cosa cambia e come sarà.

Esame semplificato per la maturità

A fine gennaio sono infatti attese le prime indicazioni ufficiali sulla maturità, che coinvolge mezzo milione di studenti. Quasi certamente anche quest’anno si andrà incontro a una prova che terrà conto, come ha già anticipato la ministra dell’Istruzione, del quadro complessivo e dell’andamento dell’anno scolastico. L’esame potrebbe essere, perciò, “semplificato”. Non ci sarà, tuttavia, un’ammissione generalizzata, come un anno fa: sarà condizionata al buon andamento del percorso scolastico.


 

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Una sola prova orale in presenza

Una decisione ufficiale ancora non è stata presa. Per ora si parla di due ipotesi su cui ci sarà un confronto anche con gli studenti. La prima ricalca la maturità 2020: una sola prova orale, in presenza, davanti a una commissione di docenti interni, con il presidente esterno. Un “format” già sperimentato e che ha avuto riscontri positivi un anno fa sia fra studenti che docenti.

Come lo scorso anno, alternanza scuola-lavoro e prove Invalsi non dovrebbero essere requisito di ammissione agli esami (per quanto riguarda le prove standardizzate in italiano, matematica e inglese sono state svolte nel 2020 da 50mila studenti di quinta superiore per poi essere sospese per tutti gli altri a causa del coronavirus).

Sulla scuola-lavoro pesa anche la difficoltà di molti istituti a organizzare percorsi “on the job” nelle realtà produttive e senza penalizzare le ore di lezione (molte scuole hanno infatti fatto slittare le ore di alternanza in primavera, sperando, in una situazione sanitaria migliore).

La seconda opzione sul tavolo di Lucia Azzolina, su cui spinge una fetta dell’attuale maggioranza, Pd in testa, è invece una maturità, composta da una prova scritta (anziché le canoniche due) più il colloquio orale.


 

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Invalsi e alternanza non obbligatori

Sull’Invalsi, la partita è più delicata e strettamente legata alla necessità di valutare gli apprendimenti dei ragazzi. Un possibile compromesso, spiegano fonti di governo, potrebbe essere quello di non rendere l’Invalsi obbligatorio ai fini della maturità, ma di far svolgere comunque le prove in vista dei recuperi degli apprendimenti. L’idea non dispiace ai vertici Invalsi:

«La scelta, se sarà formalizzata, consente, in questo anno specifico, di fornire dati utili alle attività di recupero e nella lotta alla dispersione», hanno commentato la presidente dell’istituto, Anna Maria Ajello e il responsabile Area prove nazionali, Roberto Ricci.

A consentire al ministero dell’Istruzione di “modificare” anche quest’anno gli esami di Stato è una norma, entrata in extremis nella manovra 2021, che consente, appunto, al dicastero di Viale Trastevere di adottare ordinanza con misure ad hoc su valutazione apprendimenti ed esami.


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Giannelli: contrario a eliminazione prove Invalsi

Altro tema affrontato dal presidente dell’Associazione presidi è quello delle prove Invalsi: “Sono assolutamente contrario all’ipotesi di mettere da parte le prove Invalsi, perché servono a valutare lo stato di salute del sistema educativo e non gli studenti, sarebbe un grave errore non farle”. Giannelli, inoltre, parla dei problemi causati dalla didattica a distanza: “È indubbio che ci sia qualche ritardo, che ci siano delle carenze formative che sicuramente vanno a colpire quelle fasce più deboli dal punto di vista socioculturale”. Infine si parla anche del ritorno alla didattica in presenza, che secondo Giannelli “si può fare con le dovute precauzioni”. Secondo il presidente dell’associazione dei presidi il problema è “sempre quello del mondo esterno alle aule scolastiche, all’interno delle scuole si riesce a far rispettare le regole di sicurezza”.

Le parole della ministra Lucia Azzolina

“Nel giro di pochi giorni decideremo, gli studenti hanno bisogno di certezze. Noi stiamo ascoltando tutti, famiglie, sindacati, docenti e studenti. Loro, gli studenti, vorrebbero un esame serio ma che sia simile se non uguale a quello dell’anno scorso. Questo è l’orientamento. Nelle prossime ore decideremo”.


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