Cronaca

Covid: i motivi per cui l’immunità di gregge è probabilmente impossibile

Quando raggiungeremo l'immunità di gregge del Covid: lo studio secondo cui difficilmente il virus smetterà di circolare

Quando raggiungeremo l’immunità di gregge dal Covid? Forse mai. È questo lo scenario che inizia a delinearsi all’orizzonte. Insomma, la “libertà guadagnata” potrebbe non coincidere con l’immunità di gregge, ma con una ridotta, seppur efficace, immunità di massa.

L’immunità di gregge – come riportato dal Corriere della Sera – può essere raggiunta solo con alti tassi di vaccinazione che dipendono a loro volta dal potere di trasmissione di un virus. La maggior parte delle stime aveva calcolato una soglia del 60-70% della popolazione per arrivare, tramite vaccinazioni o passata esposizione al virus, all’immunità di gregge.

Covid, quando raggiungeremo l’immunità di gregge: lo studio

Nelle scorse ore Nature ha pubblicato un articolo che fa il punto sulla questione, elencando i motivi per cui probabilmente non raggiungeremo un numero sufficiente di persone immuni al Covid per bloccare totalmente la circolazione del virus.

In primo luogo non è ancora chiaro se i vaccini prevengano anche la trasmissione del Covid. I vaccini sono stati studiati per prevenire le malattie sintomatiche e lo fanno molto bene, ma non è ancora chiaro se proteggano le persone dall’infezione e quindi prevengano anche il contagio verso altri soggetti.

Varianti più contagiose e reinfezioni

Un altore fattore è rappresentato dal fatto che le nuove varianti del Covid sono più trasmissibili. Per avere il dato sull’immunità di gregge si usa questa formula: 1-1/R0. Ovvero 1 meno ⅓. Tutto dipende dal valore di R0. Per Sars-CoV-2, nel periodo pre-lockdown, è risultato 3, e il calcolo dell’immunità di gregge per l’Italia arrivava al 66% della popolazione (quindi 40 milioni di persone) con anticorpi.

Quanto dura l’immunità?

Quinta variabile. L’immunità naturale, quella acquisita con l’infezione, e quella data dal vaccino, potrebbero non durare per sempre. Sembra che l’immunità associata all’infezione diminuisca nel tempo e questo deve essere preso in considerazione nei calcoli. Sarà anche importante capire per quanto tempo durerà l’immunità basata sui vaccini e se nel tempo saranno necessari dei richiami. Si deve ipotizzare che il virus possa circolare ancora in persone che hanno perso l’immunità.


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Più contatti nella vita che riprende

Ultima considerazione, man mano che le persone vengono vaccinate, aumentano le loro interazioni e questo cambia l’equazione, che dipende in parte dal numero di persone esposte al virus. Facciamo l’esempio di un vaccino che offra una protezione del 90%: se prima del vaccino al massimo abbiamo incontrato una persona e ora, da vaccinati, ne incontriamo 10, siamo tornati «al punto di partenza». Anche se la soglia di vaccinazione fosse molto alta, si verificheranno ancora focolai isolati e allo stesso tempo le persone vaccinate probabilmente si proteggeranno meno. Pensiamo alla stagione influenzale di quest’anno, praticamente azzerata grazie a distanziamento e mascherine: il comportamento può cambiare l’equazione.

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