Una madre e sua figlia sono morte a causa delle gravi ustioni riportate in seguito ad un incendio divampato nella loro abitazione a Vittoria, in provincia di Ragusa: ad appiccare le fiamme il figlio 29enne, ora in stato d’arresto per omicidio plurimo e tentato omicidio. Nel rogo sono rimasti gravemente ustionati anche il padre del 29enne e la sorella minore, di 19 anni.
Ragusa, appicca un incendio nell’abitazione di famiglia: morte madre e figlia
La tragedia si è consumata intorno alle 2.30 nella notte tra mercoledì e giovedì a Vittoria, in provincia di Ragusa. L’incendio ha avvolto la casa della famiglia Zaouali, origine tunisina ma da anni in Sicilia. Il padre Kamel, 57 anni, la moglie Mariam di 55 anni e le loro figlie Sameh di 33 anni e Oumaima 19enne vengono sorpresi dalle fiamme nel sonno.
La donna, Miriam, muore all’ospedale Guzzardo di Vittoria a causa delle gravi ustioni, mentre la figlia Sameh viene portata a Catania ma anche lei ha ustioni troppo gravi e si spegne dopo alcune ore. Il marito e l’altra figlia sono in gravissime condizioni. L’uomo è ricoverato all’ospedale Civico di Palermo con ustioni sul 40% del corpo. La 19enne si trova nell’ospedale Cannizzaro di Catania, con ustioni sul 60% del corpo.
Arrestato il figlio con problemi psichiatrici
Ad appiccare l’incendio sarebbe stato il figlio maschio della famiglia. Zaouali ha 29 anni e pare soffra di problemi psichiatrici. Il sospettato è stato fermato dalla polizia mentre vagava in una zona di campagna. Attualmente in stato d’arresto dovrà rispondere di omicidio plurimo e tentato omicidio.
Come è emerso dalle indagini avrebbe appiccato l’incendio al culmine di una lite in famiglia. Il 29enne avrebbe ammassato dei copertoni davanti alla porta dell’abitazione dandogli poi fuoco con una sorta di torca avvolta in uno straccio imbevuto di liquido infiammabile.
Il racconto dei testimoni: “erano delle torce umane”
I vicini della famiglia sono stati svegliati dalle urla delle sorelle che sono fuggite in strada mentre il 29enne continuava a inseguirle. I testimoni raccontano che il fratello correva impugnando una torcia rudimentale e tentava di colpire ancora le ragazze.
“Correvano nella piazza ed erano irriconoscibili, erano delle torce umane che urlavano e chiedevano aiuto. Alcune persone sono scese in strada con le coperte per avvolgerle e spegnere le fiamme. Una coperta poi è rimasta attaccata al corpo. Dei giovani tunisini, con coraggio, sono entrati in casa tra le fiamme e hanno tirato fuori la madre, ormai irriconoscibile e l’hanno adagiata a terra. I soccorsi sono arrivati quasi subito. Ma nessuno di loro si era salvato dalle fiamme”, questo il racconto di una testimone, riportato da l’Ansa.
Il cordoglio
Il sindaco di Vittoria, Francesco Aiello, ha espresso il proprio cordoglio e quello dell’Amministrazione Comunale attraverso una nota:
“Esprimiamo profondo cordoglio per quanto accaduto in città. Un trentenne ha appiccato il fuoco in casa con l’intento di uccidere i suoi familiari: mamma, papà e due sorelle. L’intera collettività è vicina alla famiglia in questo momento di immenso dolore. L’Amministrazione Comunale si mette a disposizione per i bisogni di questo tragico momento. Proclameremo il lutto cittadino nel giorno dei funerali”