Cronaca

Vandali nella Fondazione Falcone a Palermo: rubate le statuette che rappresentano le vittime di Cosa Nostra

"L'Albero dei tutti" non è stato danneggiato

Nella tarda serata di ieri, 28 agosto, dei vandali sono entrati all’interno del cortile della Fondazione Falcone e hanno rubato le statuette che rappresentano le vittime di Cosa Nostra. Nel complesso dello Spasimo a Palermo è installato “L’Albero dei tutti”, opera di Gregor Prugger, prodotta dalla Fondazione Falcone con la Provincia autonoma di Bolzano, curata da Alessandro De Lisi. L’opera è stata realizzata in occasione del trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio, in ricordo delle vittime della mafia.

Vandali nella Fondazione Falcone

Ignoti si sono introdotti all’interno del complesso rubando 23 statuette che rappresentano alcune delle vittime di Cosa Nostra. Subito dopo il primo sopralluogo, non sono statu registrati danni all’opera di Gregor, L’Albero di tutti.

Il sindaco Roberto Langella

Dopo essere stato in contatto con la Fondazione e la professoressa Maria Falcone – dice il sindaco Roberto Lagalla – ho subito inviato una pattuglia della polizia municipale e sul posto si sono recati anche carabinieri e polizia di Stato che stanno indagando sul fatto, mentre in rappresentanza della giunta comunale era presente l’assessore al Centro storico Maurizio Carta.

Quella appena trascorsa è sicuramente una domenica triste, perché questo altro atto vandalico si aggiunge allo sfregio al murale dedicato al giudice Paolo Borsellino. Due gesti ignobili e ingiustificabili che condanno fermamente“.

La morte di Libero Grassi

Trentuno anni fa un commando mafioso uccise a Palermo, in via Alfieri, Libero Grassi, un imprenditore che si era rifiutato di pagare il pizzo a Cosa Nostra. Questa mattina alle 7. 30, l’ora dell’omicidio, ne è stato ricordato il sacrificio.

I figli Alice e Davide hanno dipinto di rosso il marciapiede sul luogo del delitto. E anche quest’anno in via Alfieri, dove i killer di Cosa nostra entrarono in azione, è stato affisso il manifesto scritto a mano – perché la famiglia non ha mai voluto una targa- con cui si ricorda il coraggioso imprenditore.

Il 29 agosto 1991 è stato assassinato Libero Grassi, imprenditore, uomo coraggioso, ucciso dalla mafia, dall’omertà dell’associazione degli industriali, dall’indifferenza dei partiti, dall’assenza dello Stato“, c’è scritto. Alla cerimonia erano presenti anche il sindaco Roberto Lagalla, il prefetto di Palermo Giuseppe Forlani, gli Assessori regionali Toto Cordaro e Gaetano Armao e i vertici di guardia di finanza carabinieri e della polizia, Tano Grasso, presidente onorario del Fai, la Federazione antiracket italiana.

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