CronacaPolitica

L’Italia conta un indagato ogni 14 ore per reati di corruzione

Nel corso della storia abbiamo imparato a convivere con diversi scandali, soprattutto riguardanti il "settore pubblico", ma il dato raccolto da "il Fatto Quotidiano" è davvero preoccupante. In Italia abbiamo 1 indagato per reati di corruzione ogni 14 ore

Una recente inchiesta di oggi, 2 luglio,  del noto giornale “il Fatto Quotidiano”, ha disvelato i dati in merito alle indagini di corruzione, dei primi sei mesi del 2021.  Secondo la celebre testata, in Italia vi sarebbe un indagato ogni 14 ore, per reati di corruzione, dall’inizio dell’anno.

Un indagato ogni 14 ore in Italia per reati di corruzione

Dal dossier del “Fatto Quotidiano” è emerso un dato assolutamente non trascurabile per la tenuta delle regole democratiche dell’intera Penisola. In Italia, dall’inizio dell’anno, vi è un indagato ogni 14 ore per reati di corruzione. Eppure, da anni, si rimarca la preoccupazione per l’elevata cifra nera degli stessi illeciti, oltre che una estrema difficoltà di raccolta di dati giudiziari, unico vero indice oggettivo. In estrema sintesi, in relazione ai dati giudiziari raccolti negli ultimi anni, l’Italia dovrebbe essere una Nazione esente da questa piaga, oppure talmente tanto coinvolta da non riuscire a reagire ed a “scoprire” tali condotte.

mazzetta-corruzione

La corruzione del passato in Italia

I reati di corruzione hanno, da sempre, contrassegnato alcuni epiloghi della storia italiana. Tra gli scandali più noti ricordiamo Mani Pulite, o Tangentopoli, il Mose, l’Expo e Mafia Capitale. Non tutti i reati di corruzione emersi, soprattutto negli ultimi anni, come presupposto dal codice penale, hanno previsto la tradizionale formula dell’accordo illecito del cd pactum sceleris, decisamente retrò e non più in voga. Cosa è cambiato da Mani Pulite ad oggi?

Sicuramente l’inchiesta di Mani Pulite ha portato alla luce un numero impressionante di reati, in cui risultavano coinvolti migliaia di politici, funzionari ed imprenditori. L’accertamento dei reati di corruzione, in quella vicenda, ha scosso notevolmente cittadini e magistrati, ignari che il fenomeno, per quanto presente e noto, avesse raggiunto tale espansione, fino a sovvertire ogni principio democratico.

Addirittura nel 1993, l‘ex Presidente del consiglio dei ministri, alla Camera dei deputati, Bettino Craxi ammise l’esistenza di un sistema di finanziamento illegale della politica, che coinvolgeva ogni partito. Lo sgomento iniziale divenne perfino rabbia quando lo stesso Craxi, nel 1993, sotto pressione per quello che le indagini stavano portando alla luce, alla Camera dei deputati, ammise l’esistenza di un “sistema di finanziamento illegale della politica” che coinvolgeva ogni partito.

Dal celebre lancio delle monetine sotto l’hotel Raphael, però, qualcosa ha letteralmente stravolto le modalità di commissione di questi reati. Se in un primo momento, condotte occulte ed opache sembravano coinvolgere soltanto alcuni esponenti, oggi i cittadini hanno deposto ogni briciolo di fiducia nei confronti delle istituzioni. Per comprendere quanto il rapporto tra la Pubblica Amministrazione italiana ed i suoi cittadini possa essere sbiadito, marginalizzato, è necessario far riferimento alle statistiche degli ultimi anni, in cui l’Italia ha mostrato dati impietosi nei vari indici della percezione della corruzione, che, per quanto soggettivi ed imprecisi, fungono da fondamentale metro di paragone.

La corruzione 2.0 ed il problema della smaterializzazione

La nuova corruzione 2.0, come considerata anche dal Presidente di sez. Consiglio di Stato, Michele Corradino, nonché ex Consigliere dell’Anac, prevede la “smaterializzazione della tangente e delle condotte di corrotti e corruttori”. Proprio questo upgrade del fenomeno non ha permesso una risoluzione semplice al problema. Infatti, con il passare degli anni, corrotti e corruttori hanno iniziato ad organizzarsi, instaurando veri e propri sistemi occulti, paralleli a quelli della società, in cui è stato possibile, seppur raramente, appurare la presenza di altri soggetti, i cd facilitatori.

L’ultimo dato raccolto dal “Fatto Quotidiano” denota anche una risposta degli inquirenti, pronti a specializzarsi per reprimere e contrastare questa odiosa tipologia di reati, che, anche se impercettibile, contribuisce ogni giorno ad assottigliare le ricchezze della Nazione e ad alimentare continue disuguaglianze sociali.  Ne è una riprova il dato odierno, ovvero il numero ragguardevole di indagati per fatti di corruzione dall’inizio dell’anno, ossia 1 ogni 14 ore. Di tutti gli indagati, ovvero 332 in soli sei mesi, è stato possibile apprezzare soltanto la modalità, decisamente creativa, di corresponsione della mazzetta.

A titolo esemplificativo, il “Fatto Quotidiano” riporta, tra le varie ipotesi di smaterializzazione: prosciutto di Parma, permute alterate in concessionari di auto e moto, rum pregiato, opere d’arte, asfalto per un lido, olio, castagne e perfino assunzioni in società ed enti pubblici, al posto della consuetudinaria mazzetta in denaro”. Ciò era stato constatato anche dal magistrato Corradino, nel corso di uno dei suoi interessanti libri, in cui ha raccolto indagini e dichiarazioni di alcuni scandali di corruzione. Nello specifico, così come dichiarato da un protagonista dell’inchiesta del Mose e riportato nel libro dell’ex Consigliere dell’Anac, la composizione della tangente diviene sempre più sofisticata, elargita sotto forma di “consulenze, quote societarie o altri complessi meccanismi finanziari, auto sportive, barche di lusso, ville con piscina, prestigiosi mobili, televisioni, costosissimi soggiorni in albergo, viaggi all’estero, voli in business, lavori di ristrutturazione e perfino carta igienica.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio