Cronaca

Sassari, respinta dall’ospedale perché senza tampone molecolare: abortisce nel parcheggio

A Sassari una giovane viene respinta dall'Ospedale perché senza tampone molecolare, la donna con forti dolori, abortisce nel parcheggio

A Sassari una giovane 25enne viene respinta dall’Ospedale perché senza tampone molecolare, la donna con forti dolori, abortisce nel parcheggio della clinica. Il ministero della Salute invierà gli ispettori per far luce sul caso.

Respinta dall’ospedale perché senza tampone: abortisce

Alessia, una giovane donna 25enne, incinta di cinque settimane, avverte dei dolori e accusa delle perdite. Chiede al marito di portarla urgentemente al pronto soccorso. All’entrata la coppia viene accolta da un’ostetrica ma, nel racconto dell’uomo, le cose appaiono da subito molto complicate.

Il racconto dell’uomo

“Al piano terra c’è una sorta di triage. Ha accolto mia moglie bardata di tutto punto, con tenuta anti Covid. Ha chiesto cosa avesse e Alessia le ha spiegato che aveva mal di pancia e perdite, e che era alla quinta settimana di gravidanza”, spiega Enzo. L’ostetrica le chiede il super green pass che la giovane, vaccinata con due dosi e già prenotata per la terza, esibisce. L’ostetrica a quel punto richiude la porta e li fa aspettare “venti minuti, dicendo che si era dimenticata”. Quindi sale “al quarto piano per chiedere cosa fare” e, quando scende, chiede se la donna abbia eseguito un tampone molecolare, presentato come requisito essenziale per poter procedere alla visita. “Era sabato, non sapevamo nemmeno che dovesse essere necessario ed eravamo nell’angoscia più totale. Abbiamo chiesto cosa potessimo fare, ma era di sabato, in ospedale non eseguivano i tamponi e ci hanno detto che dovevamo tornare lunedì”.

L’aborto in parcheggio

La coppia insiste, ma non c’è verso. “Ha detto a mia moglie che se non riusciva a gestire i dolori doveva prendere una tachipirina e tornare il lunedì”, si sfoga l’uomo. Una volta fuori dall’ospedale, succede l’inimmaginabile. “Sono passato a prenderla in macchina, e l’ho trovata piegata in due dai dolori”, racconta, e “le perdite sono diventate copiose: si capiva che non ci fosse più niente da fare, e una volta a casa abbiamo capito che aveva abortito”.

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