Economia

Nuove Restrizioni per il Covid-19: chi si ferma?

Se da un lato la pandemia ha portato alla chiusura di molti business e al licenziamento di milioni di lavoratori, d’altro canto ha anche visto la nascita di nuovi modelli di business basati proprio sul garantire le necessità di chi si trova in quarantena

La situazione Covid-19, a lungo sotto controllo durante i mesi estivi, sembra essere sfuggita nuovamente di mano, complici l’arrivo del freddo e delle influenze stagionali. Così, di fronte all’annuncio di nuove misure restrittive, sono in molti a chiedersi cosa aspettarsi dal mondo del lavoro per i prossimi mesi.

L’arrivo di un vaccino è fuori questione, almeno fino a inizio 2021, e ci si trova dunque a chiedersi se il rischio cassa integrazione, licenziamento o mancato rinnovo sia alle porte per molti operatori e lavoratori non essenziali.

La prima stretta riguarda sicuramente palestre e attività sportive: sono molti infatti ad essere già in difficolta, con l’effettivo blocco delle squadre dilettantistiche e l’aumento delle restrizioni anche in palestre e centri fitness. Anche i locali devono fare i conti con il coprifuoco, che a Milano ha raggiunto addirittura i livelli visti in Francia e altri paesi, con un blocco totale dalle 23 fino alle 05 del mattino.

Al sicuro invece il settore delle spedizioni, che nuovamente vede un picco nelle attività lavorative. Basti pensare che Jeff Bezos, proprietario di Amazon, ha guadagnato miliardi di dollari durante il lockdown, tra marzo e maggio, a causa dell’aumento di acquisti da casa. Spedizioni non vuole solamente dire acquisti online, tuttavia, e vediamo quindi un importante aumento anche per quanto riguarda le attività di spedizione e le compagnie internazionali correlate. ParcelABC, ad esempio, è un innovativo servizio che confronta i prezzi dei più importanti provider di logistica mondiali, per garantire ai clienti il prezzo migliore, le tempistiche più veloci e assicurazioni sicure e vantaggiose. Potremmo quasi definirlo lo Skyscanner delle spedizioni in tutta Europa e in tutto il mondo, comprese le zone più remote e difficilmente raggiungibili.

Infatti, se da un lato la pandemia ha portato alla chiusura di molti business e al licenziamento di milioni di lavoratori, d’altro canto ha anche visto la nascita di nuovi modelli di business basati proprio sul garantire le necessità di chi si trova in quarantena, o è comunque limitato da quello che ormai definiamo il “nuovo normale”.

Ogni settimana ci troviamo costretti, come già lo fummo a Marzo e Aprile, a fare attenzione ai nuovi decreti, sintonizzati sulle conferenze stampa per sapere come organizzare la nostra settimana, a volte timorosi e incerti. Tuttavia, è importante non scoraggiarsi e rimanere ottimisti. Ancora più importante è garantire la sicurezza di noi stessi, dei nostri cari, e dei soggetti più a rischio, rispettando le norme di sicurezza e distanziamento sociale.

Proprio questi sono i motivi dietro alle restrizioni che stiamo vedendo tornare in auge, e che avremmo preferito dimenticare dopo l’esperienza di questa primavera. La fine del tunnel rimane però lontana, ed è importante ricordare che la lotta al coronavirus non è affatto un sprint, ma una maratona, e richiede quindi tanta pazienza e proattività, collaborando tra noi e le autorità per garantire la sicurezza di ognuno di noi.

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