Cronaca

Rider fa 50 chilometri per consegnare un panino: il caso di Filippo Bazerla

"Non mi sento sfruttato perché non conta la quantità di denaro"

Fa il giro d’Italia la storia di Filippo Bazerla, rider che ha fatto 50 chilometri per consegnare un panino. “Non mi sento sfruttato perché non conta la quantità di denaro nel mio modo di essere quanto piuttosto la qualità del tempo in cui vivo: in soldoni, se vado in ufficio e devo stare in silenzio 8 ore, per fare 2 ore di pausa pranzo, insomma queste cose alienanti e per me almeno tristi, io rifiuto. L’ho sempre fatto e sempre lo farò”.

A parlare su Facebook, ripreso oggi dal Corriere del Veneto, è Filippo Bazerla, il rider fino a ieri sera anonimo di cui ha denunciato il caso Andrea Bassi, già consigliere regionale della Lega e poi in Fratelli d’Italia, si è dimesso nel 2021 da assessore comunale per ritornare al suo lavoro.

Rider fa 50 chilometri per consegnare un panino: il caso di Filippo Bazerla

Bassi si era dichiarato pentito, sia pure inconsapevolmente, dei chilometri da Verona sud a Bussolengo che il ragazzo aveva dovuto fare per consegnargli panino e patatine ordinate in una catena di fast food e ricevute tramite un servizio di delivery.

La distanza era tanta, ammette Bazerla, e “se ho accettato quella consegna, è perché amo il mio lavoro, posso rifiutarle se voglio”. Peraltro, aggiunge, non era neanche vero, come sostenuto da qualcuno, che si viene penalizzati rifiutando. “L’ho anche detto all’assessore – continua – che il problema era che non c’erano altri rider a parte me. Ma ripeto come ho rifutato 3 volte potevo farlo 4 o 5″.

Parlando di Bassi, il rider aggiunge: “in ogni caso, se voleva poteva annullare l’ordine, sia prima che dopo 5 minuti dall’offerta contrattuale, ma se lo faceva dopo io avrei ricevuto un indennizzo. Ma meglio così, se no arrivavo a Bussolengo e scoprivo di aver fatto la strada per niente e allora non sarebbe andato bene”. Tutto fa capire che Bazerla nelle vesti di rider ci stia benissimo e che le polemiche sulla categoria non lo interessino. “Non vogliamo regole, samo rider apposta – conclude – perchè così ci lasciate in pace“.

Il chiarimento

“Ho pienissimo rispetto per chi fa questo duro lavoro e non era mia intenzione mettere in cattiva luce nessuno: anzi tanto di cappello a chi, invece di starsene comodo a casa a farsi mantenere o aspettando/pretendendo un qualche sussidio, ha scelto di farsi un ‘mazzo’ simile. Nulla quindi contro i rider che liberamente scelgono di fare questo lavoro, accettandone i meccanismi attuali di funzionamento”. Lo dice all’ANSA Andrea Bassi, già consigliere regionale della Lega e poi in Fratelli d’Italia, si è dimesso nel 2021 da assessore comunale per ritornare al suo lavoro, commentando le parole di Filippo Bazerla, il rider che ha percorso diversi chilometri sotto il freddo percorrendo la strada tra Verona sud e Bussolengo facendo scattare l’indignazione dell’ex politico per il trattamento subito dagli stessi rider.

Bassi dopo questa esperienza ha deciso di non voler più utilizzare il servizio. “Altrettanto liberamente però io, che lo ritengo un sistema che allo stato attuale presenta delle grosse zone d’ombra, posso decidere di non utilizzare più il servizio per questioni etiche. E finché non saranno apposti correttivi convincenti – conclude – io andrò avanti per la mia strada”.

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