Cronaca

Riscaldamento troppo caro, molte piscine rischiano di chiudere

Piscine rischiano di restare chiuse per i costi del riscaldamento. "L’ipotesi di una chiusura non la vogliono prendere in considerazione"

Le piscine rischiano di restare chiuse a causa della crisi energetica. “L’ipotesi di una chiusura non la vogliono nemmeno prendere in considerazione, perché dopo i due anni di pandemia abbiamo combattuto così tanto per resistere, che ora non vogliamo proprio fasciarci la testa. Di sicuro terremo duro fino alla fine, però non si esclude nulla, davvero”. E nulla significa, appunto, anche possibilità di chiusura.

Piscine rischiano di restare chiuse, l’allarme

Nicol Covelli, che gestisce la piscina Belle Arti 1938 di via Flaminia a Roma, è molto preoccupata per l’autunno che si sta avvicinando. Il rincaro dei costi dell’energia, già più che raddoppiati, per riscaldare d’inverno l’acqua della piscina, delle docce e degli ambienti, non la fanno dormire la notte. Anche perché, dice all’Agi, “gli ultimi due anni di Covid ci ha già visti in parte chiusi o con ingressi contingentati al 50%, ciò che ha prodotto un mancato incasso che è stato importante. Ma le spese per tutto, affitto, manutenzione, utenze e quant’altro le abbiamo dovute sostenere comunque e non abbiamo avuto nessun tipo di sussidio. Ora, dopo la pandemia dove non ci sono stati interventi dello Stato a sostegno nostro, ci aspettiamo che con il nuovo governo qualche attenzione, aiuto o ristoro lo dia o, almeno, trovi qualche soluzione alternativa per evitare un rincaro di così vaste proporzioni”.

Una serie di telefonate a titolari di piscine e le risposte sono sempre identiche: se questo o il prossimo governo non ci metterà una pezza “noi non siamo più in grado di far fronte ad una situazione che ci strozza”. “Purtroppo non abbiamo strumenti per poter intervenire e neanche per poter programmare, quindi al momento subiamo soltanto le decisioni altrui”, chiosa la signora Covelli.

Gianni Nagni, che amministra il complesso Aquaniene di via della Moschea, sempre a Roma, dice sconsolato: “D’estate dobbiamo far funzionare gli impianti di raffreddamento dei locali con i condizionatori, d’inverno dobbiamo riscaldare, dall’acqua agli ambienti, ed è un impegno importante. Vuol sapere com’è la situazione? Assolutamente drammatica”.

Paolo Siotto

Giornalista pubblicista dal 2015, collabora per l'Occhio da giugno 2019 dopo diverse esperienze con testate locali tra cui il quotidiano Metropolis. Redattore per Fantacalcio e Calciomercato.it, nel tempo libero ama dedicarsi alla buona musica.

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