Cronaca

De Luca contro Draghi, per il premier “il Sud deve restituire qualche centinaio di miliardi al resto del Paese”

Il duro commento del presidente della Campania all'intervento del premier

Risorse per il Sud, De Luca attacca Draghi: il duro commento del presidente della Campania all’intervento del premier, che aveva illustrato alla Camera l’inserimento delle risorse nel Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). “Il Sud deve restituire qualche centinaio di miliardi al resto del Paese”, ha detto il governatore.

Risorse per il Sud: De Luca attacca Draghi

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella replica alle comunicazioni sul Pnrr alla Camera, aveva parlato della stanziamento delle risorse per il Sud “Il piano spiega in modo chiaro come verranno inserite le risorse per il Sud: il 40 per cento delle risorse a fronte del 34 per cento della popolazione ripartite con il criterio del territorio. Sono 82 miliardi, una cifra molto più alta della quota di Pil”. Draghi ha spiegato che altre risorse del Piano verrano destinate al Sud: “Penso alla missione 3, sulle infrastrutture, dove la quota per il Mezzogiorno arriva al 53%, o alla missione 4 Istruzione e ricerca dove tocca il 46% e oltre il 45% degli investimenti in connettività per la banda ultra larga sarà nelle regioni del Sud”.

La risposta del governatore

“Ho ascoltato la replica del Presidente Draghi relativa alle risorse per il Sud. Ho tirato un sospiro di sollievo quando il Presidente ha terminato questa parte del suo intervento. Se fosse andato avanti per qualche altro minuto, avremmo appreso che il Sud deve restituire qualche centinaio di miliardi al resto del Paese. Nessun riferimento al divario di spesa storica. E anche la colpa di non saper progettare e spendere. Nessuna analisi differenziata fra i diversi territori e istituzioni nel Sud, dove si ritrovano certamente aree di clamorosa inefficienza (e tollerate colpevolmente per anni dai governi centrali) ma anche realtà e classi dirigenti impegnate, in condizioni di pesante disparità, nella sfida dell’efficienza, dello sviluppo, della legalità e della sburocratizzazione.

Si prova una sensazione di profondo disagio – prosegue De Luca –  Avremo modo di spiegare la storia e la realtà concreta e viva del Mezzogiorno e della sua gente, il più delle volte occultata dietro furbesche ed astratte letture contabili. Quanto ai consulenti offerti generosamente al Sud, vista l’esperienza fatta, dovremmo considerarla una chiara minaccia.

Cos’è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)

Il Piano si inserisce all’interno del programma Next Generation EU (NGEU), il pacchetto da 750 miliardi di euro concordato dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica. Il Piano italiano prevede investimenti pari a 191,5 miliardi di euro, finanziati attraverso il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, lo strumento chiave del NGEU.
Ulteriori 30,6 miliardi sono parte di un Fondo complementare, finanziato attraverso lo scostamento pluriennale di bilancio approvato nel Consiglio dei ministri del 15 aprile. Il totale degli investimenti previsti è pertanto di 222,1 miliardi di euro.

Il Piano ha come principali beneficiari le donne, i giovani e il Mezzogiorno e contribuisce in modo sostanziale a favorire l’inclusione sociale e a ridurre i divari territoriali. Nel complesso, il 27 per cento del Piano è dedicato alla digitalizzazione, il 40 per cento agli investimenti per il contrasto al cambiamento climatico, e più del 10 per cento alla coesione sociale.

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