Cronaca

Ristoranti: in zona bianca massimo 6 persone ai tavoli fino al 21 giugno, l’ordinanza di Speranza

Fino al 21 giugno in zona bianca il consumo al tavolo negli spazi al chiuso è consentito per un massimo di 6 persone per tavolo

Nuovo limite a 6 persone per tavolo al chiuso nei ristoranti in zona bianca. Questo è il il compromesso raggiunto raggiunto dal ministro Speranza con la nuova ordinanza firmata in serata. “Fino al 21 giugno in zona bianca il consumo al tavolo negli spazi al chiuso è consentito per le attività dei servizi di ristorazione per un massimo di sei persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi“.

Covid, ristoranti: al chiuso massimo 6 persone per tavolo in zona bianca

Le Regioni, che da giorni insistevano sull’eliminazione del limite, sono in pressing per estendere la misura anche in zona gialla. Per ora, però, la novità riguarda solo la zona bianca. Perciò per le Regioni che si trovano in zona gialla resta il limite dei 4 non conviventi allo stesso tavolo. Nelle prossime settimane molti territori si sposteranno in zona bianca, tanto che a metà giugno la maggior parte delle Regioni potrebbe essere nella fascia che permette di anticipare le riaperture. Inoltre il 21 giugno verrà abolito il coprifuoco e, per allora, sembra probabile che venga eliminato anche il limite all’interno dei ristoranti almeno in zona bianca.

Di Maio: “mettere il Paese in condizione di lavorare”

Nei giorni scorsi oltre alle Regioni anche diversi esponenti di governo si erano espressi sul superamento del limite: “Dobbiamo mettere tutto il Paese nelle condizioni di lavorare – scriveva Luigi Di Maio su Facebook – Non dobbiamo mettere altri limiti, ma togliere quelli esistenti, in modo graduale e in sicurezza“.

Gelmini: “Torniamo alla normalità”

La ministra Gelmini aggiungeva: “Torniamo alla normalità”. Il ministro Speranza, a margine del G7 di Oxford, aveva ricordato che è importante “proseguire in un percorso di gradualità, perché è giusto riaprire ma passo dopo passo“, ma anche che bisogna “sempre distinguere l’aperto dal chiuso, perché al chiuso ci sono molti più rischi“.


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