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Robert Duvall: vita, carriera teatrale e cinematografica, vita privata

Robert Selden Duvall, nato a San Diego il 5 gennaio del 1931, è un attore, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense.

Robert Duvall, tutto quello che c’è da sapere sull’avvocato di don Vito Corleone

Nel corso della sua carriera ha vinto un Premio Oscar, per l’interpretazione di Mac Sledge, un cantante alcolizzato in Tender Mercies – Un tenero ringraziamento e ha ricevuto altre sei candidature per Il padrino (1972), Apocalypse Now (1979), Il grande Santini (1980), L’apostolo (1997), A Civil Action (1998) e The Judge (2014). Ha inoltre vinto quattro Golden Globe, due Emmy ed un BAFTA.

Attore veterano, Duvall ha recitato in alcuni dei film e serie televisive più acclamate e popolari di tutti i tempi, tra cui Ai confini della realtà, The Outer Limits, Il buio oltre la siepe, L’uomo che fuggì dal futuro, Joe Kidd, Il padrino, Il padrino – Parte II, M*A*S*H, Quinto potere, Il Grinta, La conversazione e Apocalypse Now.

Ha cominciato a lavorare in teatro nel 1950, e contemporaneamente ha partecipato a molte serie televisive, e durante i primi anni sessanta ha cominciato con i primi ruoli cinematografici. I suoi ruoli più famosi li ottiene nel corso dei primi anni settanta con film come la commedia campione d’incassi M*A*S*H (1970), diretto da Robert Altman e l’esordio alla regia di George Lucas, L’uomo che fuggì dal futuro (1971). Questo è stato uno dei primi di una serie di performance molto apprezzate dalla critica e dal pubblico. Il successo internazionale arriva nel 1972 con l’interpretazione di Tom Hagen, l’avvocato di don Vito Corleone ne Il padrino di Francis Ford Coppola, ruolo che gli fece guadagnare la prima candidatura al premio Oscar.

Da allora ha continuato ad apparire sia per il cinema e la televisione, con produzioni come Il migliore (1984), Colors – Colori di guerra (1988), la miniserie televisiva Colomba solitaria (1989), Stalin (1992), L’uomo che catturò Eichmann (1996), L’apostolo (1997) (che ha anche scritto, diretto e prodotto), A Civil Action (1998), Gods and Generals (2003), Broken Trail – Un viaggio pericoloso (2006) e The Judge (2014).

Biografia

Robert Duvall al Toronto International Film Festival del 2014.

Robert Duvall è nato a San Diego, in California, il 5 gennaio 1931, figlio di William Howard Duvall, un ammiraglio e di Mildred Virginia (nata Hart), un’attrice dilettante, discendente di Robert Edward Lee, il famoso generale confederato all’epoca della Guerra di secessione di cui lui ha vestito i panni nel film Gods and Generals. La sua famiglia ha origini francesi, tedesche e britanniche.

Negli anni cinquanta, si è arruolato nell’Esercito degli Stati Uniti ed ha servito il proprio paese dal 19 agosto 1953 al 20 agosto 1954 partecipando alla Guerra di Corea. Successivamente si è diplomato in storia e politica.

Carriera

Robert Duvall e Diane Lane ai Premi Emmy 1989.

Nell’inverno del 1955, ha frequentato corsi d’arte drammatica presso la “Playhouse School of Theatre”, di New York e ha avuto come compagni di classe i futuri divi Dustin Hoffman, Gene Hackman (con cui ha condiviso un appartamento) e l’amico James Caan. Alla fine degli anni cinquanta alterna il teatro alle serie televisive, partecipando a moltissime serie televisive del momento.

Carriera teatrale

Duvall ha iniziato la sua carriera di attore professionista nel Gateway Playhouse, un teatro all’aperto situato a Bellport, Long Island. Il suo debutto sul palcoscenico è avvenuto nel 1952, quando ha interpretato il pilota nella piece Laughter In The Stars al Gateway Theatre. Dopo due anni di assenza (era impegnato con l’esercito degli Stati Uniti (1953-1954)), è tornato a Gateway nella stagione estiva del 1955, interpretando Eddie Davis in Out For Ginger, Hal Carter in Picnic (luglio 1955), Charles Wilder ne Il gatto e il canarino e John in Dark of the Moon (settembre 1955). L’anno successivo durante la sua terza stagione al Gateway, è stato impegnato nell’interpretazione di Max Halliday in Dial For Murder (luglio 1956), Virgil Blessing in Bus Stop (agosto 1956) e Clive Mortimer in I Am A Camera (August 1956).

Nel 1957 è apparso in Witness for the Prosecution, Thieves Carnival (luglio 1957), e il ruolo che una volta ha descritto come il “catalizzatore della sua carriera” ovvero il ruolo di Eddie Carbone in A View from the Bridge di Arthur Miller (dal 30 luglio al 3 agosto 1957 e diretto da Ulu Grosbard, che era ormai un regista ricorrente al Gateway Theatre) e lo stesso Miller ha partecipato ad uno dei suoi spettacoli. Nel 1959 è apparso quasi sempre in ruoli da protagonista come Stanley Kowalski in Un tram chiamato desiderio (luglio-agosto 1959), Maxwell Archer in Once More With Feeling, Igor Romanoff in Romanoff e Giulietta, e Joe Mancuso in The Happiest Millionaire (tutti nel mese di agosto 1959).

I suoi altri primi ruoli Off-Broadway includono Doug nella prima di Call Me by My Rightful Name il 31 gennaio 1961 e l’interpretazione di Bob Smith in The Days and Nights of BeeBee Fenstermaker. La sua più importante interpretazione Off-Broadway, per il quale ha vinto un Obie Award nel 1965 e che egli considera il suo “Otello”, è stata la riproposizione di A View from the Bridge di Arthur Miller che ha portato in scena dal 28 gennaio 1965 all’11 dicembre 1966. È stato diretto ancora da Ulu Grosbard e ha recitato al fianco dell’amico Dustin Hoffman.

Il 2 febbraio 1966 ha fatto il suo debutto a Broadway nel ruolo di Harry Roat Jr. in Frederick Knott’s Wait Until Dark all’Ethel Barrymore Theatre. La sua ultima interpretazione in teatro risale al 1977 dove è apparso in American Buffalo di David Mamet. Per la sua interpretazione ha ricevuto una nomination al Drama Desk Award come miglior attore protagonista.

La televisione

Nel 1959, Duvall ha fatto la sua prima apparizione televisiva in due episodi della serie Theater Armstrong Circle. Nel corso del 1960 è apparso regolarmente in televisione come guest star, spesso in serie d’azione, drammatiche e poliziesche. Le serie più famose dove è comparso sono Alfred Hitchcock presenta, La città in controluce, Gli intoccabili, Route 66, Ai confini della realtà, The Outer Limits, Il fuggiasco, The Lieutenant, Viaggio in fondo al mare, Combat! .

Il cinema

Il suo esordio al cinema arriva con Il buio oltre la siepe (1962), dove interpreta il ruolo di un malato di mente. L’anno seguente interpreta un pilota timoroso in Capitan Newman e nel 1969 gira il suo primo film con Francis Ford Coppola, Non torno a casa stasera con James Caan e Shirley Knight. Con il passare degli anni trova la sua dimensione artistica nel cinema americano degli anni settanta. Il regista Robert Altman lo chiama per interpretare il Maggiore Frank Burns in M*A*S*H (1970), sempre nello stesso anno viene scelto come protagonista nel futuristico L’uomo che fuggì dal futuro di George Lucas.

Con gli anni settanta arriva il successo internazionale grazie a film come Il padrino (1972) e Il padrino – Parte II (1974) di Francis Ford Coppola, basato sull’omonimo best seller di Mario Puzo, dove interpreta il ruolo di Tom Hagen, figlio adottivo e consigliere mafioso di Don Vito Corleone (Marlon Brando). Benché interpreti la parte del figlio adottivo di Don Vito, tra lui e Marlon Brando in realtà vi erano solo sette anni di differenza.

L’anno seguente lo vediamo in Killer Elite (1975 con James Caan), Quinto potere (1976) di Sidney Lumet, Il grande Santini (terza nomination all’Oscar) e soprattutto in Apocalypse Now (1979), dove grazie all’interpretazione del Tenente Colonnello William “Bill” Kilgore ottenne un Golden Globe e la quarta nomination al premio Oscar. Inoltre la frase pronunciata da Duvall (“Mi piace l’odore del napalm al mattino”) si è classificata al 12º delle cento frasi celebri secondo l’American Film Institute.

Nei primi anni ottanta si dedica a ruoli più complessi e impegnati, vincendo un premio alla Mostra del cinema di Venezia per la parte del detective Tom Spellacy in L’assoluzione (1981) a fianco a Robert De Niro. Nel 1984 vince un premio Oscar per il ruolo di Mac Sledge, un cantante country alcolizzato sulla via del declino in Tender Mercies – Un tenero ringraziamento. Sempre nel 1983 debutta alla regia con Angelo, amore mio, di cui scrive anche la sceneggiatura. Tornerà dietro la macchina da presa nel 1997 con L’apostolo, premiato con due Independent Spirit Awards e l’ennesima candidatura all’Oscar. Dopo Il migliore (1984) alla fine degli anni ottanta viene diretto da Dennis Hopper in Colors – Colori di guerra.

Negli anni novanta lo vediamo in molti film variando dai film d’azione alle commedie come Giorni di tuono (1990, con Nicole Kidman e Tom Cruise), Ricordando Hemingway (1993). Un’altra grande performance in Un giorno di ordinaria follia (1993) poliziotto ad un passo dalla pensione antagonista di un pazzo armato, interpretato da Michael Douglas, poi Cronisti d’assalto (1994), Qualcosa di cui… sparlare (1995), nel pessimo La lettera scarlatta (1995) remake dell’omonimo film di Victor Sjöström, Conflitto d’interessi (1998) e A Civil Action (1998) con cui ottiene la sesta nomination all’Oscar.

Con il nuovo millennio si cimenta in Fuori in 60 secondi (2000), Il sesto giorno (2001) con Arnold Schwarzenegger), John Q (2002) al fianco di Denzel Washington e James Woods. Sempre nel 2002 è la volta di Assassination Tango che lo vede impegnato nel ruolo da protagonista ma anche come regista, sceneggiatore e produttore.

Negli ultimi anni accetta ruoli minori essendo impegnato nell’ambito della produzione cinematografica, ma non delude nelle interpretazioni di Broken Trail – Un viaggio pericoloso (2006) (miniserie tv dove vince 2 Emmy Award e nomination al Golden Globe). Offre buone performance in Terra di confine – Open Range (2003) di Kevin Costner, Thank You for Smoking (2005) con Aaron Eckhart, Le regole del gioco e I padroni della notte (2007) con Joaquin Phoenix, la commedia natalizia Tutti insieme inevitabilmente (2008), The Road con Viggo Mortensen e Crazy Heart (2009) da lui prodotto con Jeff Bridges vincitore del premio Oscar al miglior attore protagonista. Nel 2010 ritorna protagonista con The Funeral Party di Aaron Schneider con Bill Murray e Sissy Spacek che riceve ottime critiche e che gli fa vincere (ex aequo con Murray) il premio al miglior attore al Torino Film Festival.

Sempre nel 2010 il regista Terry Gilliam annuncia che Robert Duvall interpreterà Don Chisciotte della Mancia nel film The Man Who Killed Don Quixote, affiancato da Ewan McGregor, film che salvo problemi finanziari – che avevano portato nel 2002 ad un primo abbandono del progetto da parte dello stesso Gilliam e che infatti si ripresentarono – sarebbe dovuto uscire nelle sale nel 2011. Il 5 settembre 2010 la rivista Variety riportò le dichiarazioni di Terry Gilliam, il quale aveva rivelato poco tempo prima che a causa della mancanza di fondi la produzione era collassata ad agosto, poche settimane prima dell’inizio di riprese, provocando quindi il rinvio a tempo indeterminato della lavorazione.

Nel 2011 è protagonista del film indipendente Seven Days in Utopia con Lucas Black e Melissa Leo e nel 2014 è co-protagonista insieme a Robert Downey Jr. del film The Judge diretto da David Dobkin, ruolo che gli vale la settima nomination agli Oscar e ai Golden Globe.

Riconoscimenti

Per il suo contributo all’industria del cinema, gli è stata assegnata una stella sulla Hollywood Walk of Fame al 6801 Hollywood Boulevard.

Vita privata

Robert Duvall si è sposato quattro volte: con la ballerina Barbara Benjamin dal 1964 al 1975, con l’attrice Gail Young dal 1982 al 1986, poi con la ballerina Sharon Brophy dal 1991 al 1996. Dal 1997 ha una relazione con l’attrice Luciana Pedraza che ha sposato il 6 ottobre 2004.

È amico di James Caan e Francis Ford Coppola ed è cugino dell’attore Wayne Duvall. In Virginia, è diventato proprietario del ristorante The Rail Stop.

Orientamento politico

Duvall è un sostenitore del partito repubblicano statunitense e si identifica come liberalconservatore. È stato personalmente invitato all’elezione del presidente repubblicano George W. Bush nel 2001 e dallo stesso Bush nel 2005 ha ricevuto la National Medal of Arts. Nel settembre 2007, ha annunciato il suo supporto per il candidato presidenziale repubblicano Rudy Giuliani. Duvall ha tenuto un discorso al convegno nazionale del GOP 2008 ed è stato il narratore dei video del convegno. Nel settembre 2008, è apparso a sostegno di John McCain e Sarah Palin sul palco del raduno del partito repubblicano in Nuovo Messico. Nel 2012 ha sostenuto il candidato repubblicano Mitt Romney nella corsa alla Casa Bianca. Nel 2016 ha sostenuto Donald Trump.

Filmografia

Attore

Cinema

Televisione

Doppiatore

Regista

Produttore

Sceneggiatore

Premi e nomination

Premio Oscar

Golden Globe

BAFTA

Emmy Award

Independent Spirit Award

Screen Actors Guild Award

Mostra del cinema di Venezia

Altri

Doppiatori italiani

Nelle versioni in italiano dei suoi film, Robert Duvall è stato doppiato da:

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