Le migliori frasi, citazioni e aforismi piĆ¹ divertenti di Roberto Benigni
Scopriamo insieme le migliori frasi piĆ¹ divertenti di Roberto Benigni
Roberto Benigni ĆØ un attore, comico, regista e sceneggiatore, molto famoso in tutto il mondo soprattutto in Italia per le sue fantastiche interpretazioni. Scopriamo insieme le migliori frasi, citazioni e aforismi piĆ¹ belle e piĆ¹ divertenti di Roberto Benigni.
Le migliori frasi, citazioni e aforismi piĆ¹ divertenti di Roberto Benigni: le piĆ¹ belle
Di seguito una selezione di frasi e immagini piĆ¹ divertenti di Roberto Benigni:
Alcuni di loro [i padri costituenti] erano stati in galera per difendere la libertĆ e poi sedevano in Parlamento. L’opposto di quello che succede oggi, prima siedono in Parlamento, poi finiscono in galera.
[…] qualsiasi governo deve promuovere il lavoro, perchĆ© il lavoro ĆØ sacro e ogni legge che ostacola il lavoro ĆØ un sacrilegio.
Iniziare un nuovo cammino spaventa. Ma dopo ogni passo che percorriamo ci rendiamo conto di come era pericoloso rimanere fermi.
[…] c’ĆØ la Costituzione, il regalo che i padri e le madri costituenti ci hanno lasciato in ereditĆ . Le cose regalate dobbiamo conquistarle, farle diventare nostre. Qui dentro ci sono le regole per vivere tutti insieme, in pace, lavorando.Cos’ĆØ che arde e non consuma? L’amore. Quando siamo innamorati si brucia, si arde, ma non si consuma.
Chi uccide, uccide sĆ© stesso. E il peggiore ĆØ chi permette che si uccide.
“Non desiderare la donna d’altri” non vuol dire che si fa peccato a guardare una donna o a pensare qualcosa di fronte a una bella donna, perbacco. Non ĆØ una condanna alla bellezza e al fascino, ma vieta di desiderare la moglie del prossimo, di rubarla, di conquistarla e farla propria con un piano premeditato.
Amare il proprio lavoro ĆØ la vera e concreta forma di felicitĆ sulla terra. Quello che spetta alle future generazioni, ai futuri governi ĆØ far sƬ che ciascuno ami il proprio lavoro. Un sogno da Woodstock. PerchĆ© con la disoccupazione le persone non perdono solo il lavoro, perdono se stesse.
Bisogna regalare ai genitori i nostri giorni, il nostro tempo, quello che si dice di non avere mai… Ma allora quale tempo in piĆ¹ ci regala Dio? Quello che noi regaliamo e che doniamo agli altri, che ci torna indietro decuplicato. “Cerca dentro di te i giorni che non credevi di avere, cercali… Io te li ho dati”.
O sei innamorato, o non lo sei. E’ come la morte… o sei morto, o non lo sei: non ĆØ che uno ĆØ troppo morto! Non c’ĆØ troppo amore, l’amore ĆØ lƬ, non si puĆ² andare oltre un certo limite e quando ci arrivi, a questo limite, ĆØ per l’eternitĆ .
Per essere felici deve bastare poco. Non deve essere cara la felicitĆ ! Se ĆØ cara non ĆØ di buona qualitĆ .