Cronaca

Aggressione alla compagna a Roma. Varriale accusato di stalking

Aggressione alla compagna a Roma. Varriale accusato di stalking: perso il controllo dopo una lite il 29 settembre

Varriale accusato di stalking e aggressione, perde il controllo durante una lite e maltratta la compagna a Roma. Il portiere dello stabile, la mattina del 6 agosto, sente delle urla e capta subito che qualcosa di grave stava succedendo. Inizia a salire le scale ma dopo qualche piano si trova faccia a faccia con Enrico Varriale, ex vicedirettore di Rai Sport.

Aggressione alla compagna a Roma, Varriale sotto accusa

Il portiere, afferma, di trovare il giornalista che scende frettolosamente gli scalini mentre cerca di raggiungere la donna che da pochi mesi aveva traslocato in quel palazzo. Una ragazza che si occupa di pratiche edilizie e che collabora con un giornale. Afferma, inoltre, di averla trovata in lacrime con segni visibili sul collo. La vittima lamentava dolori al braccio e gli aveva raccontato di aver avuto una discussione col giornalista per futile gelosia, spiegando che l’uomo aveva comportamenti da uomo possessivo e violento.

Le accuse gravi legate a Varriale

Accusato di stalking e di lesioni personali aggravate, ieri, 30 settembre, ha rilasciato la sua testimonianza al magistrato raccontando che la vittima aveva ingigantito i fatti, ampliando cose di cui si pente. La sua versione, però, si scontra con quanto successo. Secondo cui le dichiarazioni della donna sono perfettamente coerenti e lineari con le testimonianze raccolte dalle indagini.

La relazione

La vittima in diverse occasioni ha raccontato l’incubo che l’ha vista protagonista, iniziando col narrare i particolari di inizio relazione avvenuta lo scorso novembre. Un bel rapporto che l’aveva a quel punto convinta a trasferirsi a Roma, ma col passare del tempo aveva notato il cambiamento dell’indagato. La relazione proseguiva tra alti e bassi sino ai campionati Europei di calcio: da quel momento iniziava ad essere sempre nervoso, con scatti d’ira. Inizialmente pensava fosse dovuto agli impegni giornalistici, poi al disagio avuto con la sostituzione nelle telecronache sportive, infine, alla mancata  conferma come vicedirettore della testata giornalistica Rai Sport, per la mancata fiducia dopo aver preso un volo in piena pandemia.

L’aggressione successiva

L’aggressione, quindi, è avvenuta durante un periodo stressante dove, Varriale, avrebbe perso il controllo dopo che la donna aveva spinto verso di lui il pc portatile ricevendo in cambio un ceffone. La vicenda sembrava essersi placata sino alla lite per gelosia avvenuta, la notte del 5 agosto, che l’aveva portato a sbatterla contro il muro, scuotendole le braccia, prendendola a calci, e mentre lei cercava di impossessarsi del cellulare che le aveva sottratto, le afferrava il collo.

I referti del Pronto Soccorso parlano di una ferita lacero contusa al terzo medio del braccio sinistro, una ecchimosi alla mano sinistra, una tumefazione del gomito destro con dolenza alla mobilitazione, abrasioni al collo e ginocchio sinistro, giudicate guaribili in pochi giorni. A questo punto la donna mette fine alla relazione. Una scelta che l’uomo non avrebbe condiviso. Le aveva citofonato con insistenza e le aveva mandato dei messaggi in cui l’accusava di essere in giro con dei suoi amanti e l’aveva insultata.

I successivi eventi

Il 14 settembre la donna ha presentato una nuova denuncia che dichiarava il continuo invio di messaggi, telefonate e visite sotto casa con fare minaccioso e insistente. In relazione a questo, Varriale cerca di difendersi dichiarando il contrario ma il Giudice per le udienze preliminari dichiara che il racconto della donna risulta plausibile e che l’uomo non riesce ad accettare la fine della relazione, incapace di autocontrollo. Da qui in corso la misura cautelare e Varriale dovrà difendersi spiegando al giudice la sua verità.

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