L’uomo era stato arrestato il 23 gennaio su ordine della Procura della Capitale, ma successivamente si è allontanato dalla sua abitazione, sfruttando l’impossibilità di monitoraggio del braccialetto elettronico.
36enne ai domiciliari per stupro evade e aggredisce un’altra giovane
Un cittadino peruviano di 36 anni è stato arrestato e posto ai domiciliari per aver aggredito sessualmente una ragazza immagine di 20 anni nei pressi di una discoteca a Roma. Tuttavia, la stessa sera è evaso ed è riuscito a violentare un’altra giovane che aveva incontrato in un locale. L’uomo, noto nelle discoteche romane come promoter e impresario di ragazze immagine, è stato nuovamente catturato e portato in carcere. L’ultima violenza è avvenuta mentre il 36enne doveva rimanere agli arresti domiciliari in attesa dell’installazione del braccialetto elettronico per il monitoraggio.
L’uomo, accusato di aver perpetrato uno stupro la notte tra l’11 e il 12 ottobre ai danni di una giovane in una discoteca della zona Tiburtina, era stato arrestato su richiesta della Procura della Capitale il 23 gennaio. Non ha rispettato i domiciliari e, approfittando della mancanza del braccialetto elettronico, si è allontanato da casa. Dopo aver raggiunto un locale in viale Marconi, avrebbe cercato di molestare un’altra ragazza che successivamente lo ha denunciato. Da questa denuncia è scaturita una nuova misura cautelare, questa volta con carattere più restrittivo.
La seconda aggressione
L’episodio denunciato dalla seconda giovane è avvenuto circa tre mesi dopo il primo. In quest’ultimo caso, la vittima conosceva l’uomo da circa tre anni, poiché era stata ingaggiata per lavorare come ragazza immagine per lui. La serata del 11 ottobre era per lei la prima in un nuovo locale della zona Tiburtina, ma le cose sono andate diversamente da quanto sperato. La ventenne sarebbe stata prima drogata e poi abusata in un parcheggio vicino alla discoteca dal promoter che le aveva offerto quel lavoro. L’uomo le avrebbe offerto un bicchiere di prosecco seguito da un altro drink da bere “tutto in un sorso”. Dopo averlo consumato, la vittima avrebbe iniziato a perdere i sensi e a non ricordare più nulla.
È stata la madre della giovane, preoccupata, a uscire in piena notte per cercarla. Quando l’ha trovata, ha visto i due scendere dall’auto, lui l’ha salutata cordialmente mentre lei appariva disorientata e barcollante. Il giorno dopo, la ventenne ha iniziato ad accusare dolori e non ricordava bene gli eventi della serata. Si è recata in ospedale, dove è scattato l’allerta. Ha quindi iniziato a ricordare quanto accaduto e ha formalizzato la denuncia alla polizia. Sono state avviate indagini, inclusi accertamenti sul DNA, e il 23 gennaio è scattato l’arresto.