Cronaca

Roma, l’Inps scrive ad un morto: “Pensione di cittadinanza decaduta, può recarsi presso i nostri uffici”

Roma, l'Inps scrive ad un morto "È decaduto dal diritto alla pensione di cittadinanza perché è deceduto, ma potrà recarsi presso i nostri uffici"

Roma, l’Inps scrive ad un morto “Gentile Signore, le comunichiamo che lei è decaduto dal diritto alla pensione di cittadinanza per le seguenti motivazioni: è deceduto”. Tuttavia, “lei potrà recarsi presso i nostri uffici per ricevere ulteriori chiarimenti e inoltre, entro 30 giorni dal ricevimento della presente, potrà proporre istanza motivata di riesame”.

Pensione di cittadinanza decaduta, l’Inps scrive ad un morto

Sembra uno scherzo ma non lo è. La lettera è stata scritta pochi giorni fa dall’Inps e inviata al signor Franco O., morto a Roma lo scorso 17 marzo. Lo racconta Alberto Di Majo sul Tempo. Il signor Franco, un ingegnere che aveva lavorato molti anni all’estero mettendo da parte soltanto pochi contributi, aveva la pensione di cittadinanza dal 2019 (l’aveva richiesta, come ricorda la stessa Inps nella missiva, ad aprile di quell’anno) e ogni dodici mesi doveva presentare la documentazione fiscale necessaria.

Quasi due mesi fa l’istituto guidato da Pasquale Tridico ha preso atto della morte ma ha scritto lo stesso al titolare dell’assegno per avvertirlo che non ne avrà più diritto. Nella comunicazione, firmata dal direttore Angelo Franchitti, si precisa anche che «contro il presente provvedimento può proporre azione giudiziaria nelle forme di rito e nei previsti termini di legge, dandone notifica a questa Sede».

 

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