Il ragazzo di 22 anni che a Roma ha violentato una studentessa e accusato il fratello gemello degli abusi, sarà giudicato con rito abbreviato.
Roma, violenta una studentessa e accusa il gemello
Il ragazzo accusato di avere violentato una ragazza nordafricana, studentessa alla John Cabot University di Roma, sarà giudicato il 14 febbraio con rito abbreviato. La denuncia risale allo scorso giugno quando la polizia è intervenuta e ha arresta il giovane cameriere di 22 anni. Raggiunto dalle forze dell’ordine, il ragazzo provato a dare la colpa al suo gemello. Intanto, in attesa del giudizio, è tornato a casa in detenzione domiciliare con un braccialetto elettronico.
Il racconto
La ragazza si è rivolta alle forze dell’ordine per denunciare il 22enne. I due si erano conosciuti in un bar di Trastevere e lei, alcuni giorni dopo, lo ha invitato a casa, in zona Monteverde.
Alla polizia, la giovane ha raccontato: “Quel ragazzo mi piaceva“. Nel momento in cui lei si è negata, il 22enne ha reagito con violenza: “Lui continuava a picchiarmi perché lo avevo allontanato, era troppo violento”. Lei, secondo quanto riportato da Repubblica, si è rifiutata di fare quello che chiedeva il 22enne: “Io piangevo, lui continuava. Io mi rifiutavo e lui mi picchiava”, ha spiegato.
Il giovane, quando è stato interrogato dalle forze dell’ordine, ha provato ad attribuire la responsabilità dello stupro al suo gemello, ma è stato inchiodato da un chat di WhatsApp mostrata dalla studentessa alle forze dell’ordine.