Guerra

Guerra, la Russia non vuole più smilitarizzare e denazificare l’Ucraina: ecco cosa significa

A lanciare l'indiscrezione è stato il Financial Times

Secondo una indiscrezione pubblicata ieri dal Financial Times che cita quattro fonti, la Russia non vorrebbe più smilitarizzare e denazificare l’Ucraina: ma ecco cosa significa.

Russia non vuole smilitarizzare e denazificare l’Ucraina

A lanciare l’indiscrezione, alla vigilia dell’ultimo round di colloqui negoziali tra le delegazioni di Kiev e Mosca, è stato il Financial Times: se venisse confermata, si tratterebbe di un’importante svolta nel conflitto perché verrebbe meno una delle condizioni poste dal Cremlino per la fine delle ostilità.

Cosa significa

Secondo quanto riferito, la Russia non chiede più che l’Ucraina venga “smilitarizzata” e “denazificata”, il che comporterebbe da parte di Kiev la rinuncia all’adesione alla NATO in cambio di garanzie di sicurezza e della prospettiva di entrare nell’Unione Europea. Non solo. Sempre secondo queste fonti, nella bozza di documento non compare più anche un’altra questione inizialmente avanzata dalla Russia, e cioè la tutela legale della lingua russa in Ucraina.

Tagliato anche un altro punto critico

La bozza di accordo non comprende un altro punto critico dei negoziati, ossia il futuro di Crimea e Donbass, che dovrebbe essere affrontato in un futuro faccia a faccia tra Zelensky e Vladimir Putin. Mosca chiede a Kiev di riconoscere il controllo russo sulla penisola di Crimea, annessa nel 2014, così come sulla regione del Donbass in mano ai separatisti, ma sempre Arakhamia ha detto al Ft che “non riconosceremo mai alcun tipo di confine se non quello presente nella nostra Dichiarazione di Indipendenza. Questo è il punto più critico”. Una volta che le delegazioni due Paesi avranno trovato l’accordo, si procederà prima all’incontro tra i ministri degli Esteri e poi a quello, atteso, tra i due presidenti.

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