In casa Salernitana nei giorni scorsi ha tenuto banco il caso relativo a Boulaye Dia. L’attaccante senegalese, lo scorso anno autore di 16 gol, è stato in Francia per qualche giorno. Era atteso martedì scorso a Salerno sia per effettuare nuovi accertamenti dopo l’infortunio subito in nazionale sia per chiarire le incomprensioni nate negli ultimi giorni di mercato.
Salernitana, Dia assente: lo striscione dei tifosi
L’ex Villareal, però, non è rientrato in Italia nei tempi previsti. Al momento si trova ancora in Francia, ufficialmente per motivi strettamente personali. La società granata ha atteso Dia e, dopo averlo già multato (sanzione da circa 30mila euro) per i comportamenti avuti alla vigilia della trasferta di Lecce, sembra intenzionata a far prevalere la strada della mediazione. Il giocatore era atteso entro le 22 di oggi, sabato 16 settembre. L’ex Villarreal rientrerà nella serata di domenica, chiudendo così definitivamente il caso.
Intanto, nelle scorse ore anche i tifosi si erano espressi ufficialmente. All’esterno dello stadio Arechi, dove lunedì i granata affronteranno il Torino, è stato esposto uno striscione che recita: “Il calcio moderno non ha più miti o bandiere, Dia scendi in campo e fai il tuo dovere!” firmato Curva Sud Siberiano.
Cosa è successo tra Dia e la Salernitana
Il caso è scoppiato nelle ultime ore della sessione estiva di calciomercato, quando la società inglese del Wolverhampton ha formulato un’offerta al giocatore, proponendo successivamente alla Salernitana (che aveva riscattato Dia per 12 milioni di euro) un prestito con diritto di riscatto. Il giocatore avrebbe manifestato la volontà di andare via e il club ha deciso di non convocarlo per la partita di Lecce e successivamente di multarlo.
Il giocatore si è poi unito alla Nazionale senegalese, senza però scendere in campo e lasciano anzitempo il ritiro per una lesione al retto femorale, con stop previsto di due settimane. A quel punto Dia era atteso a Salerno, sia per incontrare patron Iervolino che per sottoporsi ad ulteriori esami diagnostici, ma si è fermato in Francia per motivi familiari.