SAPRI. Ormai da una settimana, capita a chi decide di spostarsi da Sapri per raggiungere la Basilicata e la Calabria verso la A/3, s’imbatte in un numero cospicuo di autotreni su percorsi alternativi. La tragedia di chi in Italia cerca speranza di miglior vita, e onestamente, vede quella giovane entusiasta esistenza spezzata proprio su un Viadotto chiamato “Italia”.
Un volo di 80 metri su una ruspa, restituisce un angelo al cielo: è Miholca Adrian, rumeno di 25 anni, che si adoperava per l’impresa Nitrex, martedi scorso, nel cantiere Macrolotto3.2, tra Laino Borgo e Mormanno (CS)per la realizzazione della nuova autostrada.
È accaduto sul V comparto di un viadotto sul fiume Lao che ha detenuto il primato del più alto d’Europa dal 1969 al 2004. Carreggiata sud direzione Reggio Calabria durante l’esecuzione dei lavori di predisposizione della demolizione dell’impalcato e il pilone ha ceduto. La commissione d’inchiesta è stata immediatamente istituta nel cordoglio del presidente dell’Anas Pietro Ciucci, al quale si unisce il presidente della Regione Mario Olivierio il quale sottolinea che la sua speranza che nella verifica delle responsabilità non ci sia l’ennesima negligenza umana. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Dabio incide che le morti bianche sono sempre gravi ma nell’emergere in una costruzione pubblica è veramente gravissimo.
Nella tragedia s’innesca ora anche l’allarme degli autotrasportatori, la cui maggioranza trasporta ortofrutta, le cui interruzioni provocherebbero un allungamento dei tempi di consegna, cosa che altamente preoccupa il presidente dell’associazione Aitras Salvatore Bella che rappresenta 15000 trasportatori siciliani. Già prima dell’incidente lamentavano disagi, ma ora rischiano il lavoro con le relative tragedie per le loro famiglie. Incide elevatamente anche il prolungamento delle ore di guida, pericolo per sé ed altri.