Cronaca Salerno, Salerno

Arresto Franco Alfieri, le motivazioni del Riesame: “Gruppo criminale. Nessuno ha rassegnato le dimissioni”

Franco Alfieri arresti domiciliari
Franco Alfieri
Franco Alfieri arresti domiciliari

Le motivazioni del Riesame sull’arresto di Franco Alfieri: i giudici hanno sottolineato l’importanza di evitare qualsiasi contatto tra gli indagati per prevenire il proseguimento di comportamenti illeciti. Lo riporta Il Giornale del Cilento.

Arresto Franco Alfieri, le motivazioni del Riesame

Gli sviluppi dell’inchiesta sul cosiddetto “Sistema Alfieri”, avviata dalla Procura di Salerno e culminata con gli arresti effettuati dalla Guardia di Finanza, continuano a suscitare dibattito. Nelle motivazioni presentate dal tribunale del Riesame di Salerno, i giudici Dolores Zarone (presidente), Enrichetta Cioffi (relatore) e Cristina De Luca sottolineano l’importanza di evitare qualsiasi contatto tra gli indagati per prevenire il proseguimento di comportamenti illeciti.

La rete criminale e il coinvolgimento degli indagati

L’inchiesta si concentra sugli appalti per la pubblica illuminazione nel Comune di Capaccio Paestum. Tra gli indagati spicca Franco Alfieri, attualmente sospeso dalle sue funzioni di presidente della Provincia di Salerno e sindaco di Capaccio Paestum; per lui il Riesame ha confermato la misura degli arresti domiciliari. Stessa sorte è toccata a Elvira Alfieri, sorella dell’ex sindaco e amministratrice della ditta “Alfieri Impianti”, a Andrea Campanile, membro dello staff di Alfieri, a Vittorio De Rosa, legale rappresentante della “Dervit”, e a Alfonso D’Auria, ex procuratore speciale di un’azienda di Roccadaspide. Accusati di turbata libertà degli incanti e corruzione, i giudici evidenziano come ognuno di loro costituisca un elemento fondamentale in un “complesso e solido sistema criminale”.

Rischio di reiterazione dei reati

Nel provvedimento, il tribunale sottolinea l’importanza delle misure restrittive per evitare il “concreto e attuale pericolo di recidiva delittuosa” e la compromissione delle prove. I giudici evidenziano che nessuno degli indagati ha preso le distanze dai ruoli attraverso cui sono stati perpetrati gli illeciti: Franco Alfieri non ha presentato le dimissioni dalle sue cariche istituzionali; Elvira Alfieri continua a dirigere l’azienda di famiglia; Campanile avrebbe agito anche al di fuori delle sue mansioni ufficiali; e De Rosa e D’Auria, sebbene abbiano formalmente cambiato le loro posizioni, mantengono collegamenti diretti con le rispettive aziende.

L’isolamento di Alfieri e le ulteriori restrizioni

Il tribunale ha ordinato il distacco delle linee telefoniche e telematiche presso l’abitazione di Alfieri, per garantire un ulteriore livello di isolamento. La misura di detenzione domiciliare è stata motivata dall’assenza di elementi che possano far temere una fuga.

Evoluzioni dell’inchiesta

L’indagine condotta dalla Procura di Salerno, sotto la direzione del pm Alessandro Di Vico, continua con nuovi approfondimenti su altri appalti sospetti, tra cui i lavori per Fondovalle Calore, Aversana e il sottopasso ferroviario di Capaccio. Sono stati emessi ulteriori avvisi di garanzia, coinvolgendo anche figure politiche come il consigliere regionale Luca Cascone.

Le dichiarazioni di Alfieri

Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, Alfieri ha riconosciuto di aver perpetrato un falso per ottenere un finanziamento regionale relativo a un appalto attualmente sotto inchiesta. Ha spiegato la sua azione come dettata da un “senso di umanità” verso la comunità. Inoltre, ha negato le accuse di presunti legami corruttivi tra i pagamenti effettuati alla Dervit e i subappalti assegnati alla Alfieri Impianti, definendo tali insinuazioni come prive di fondamento.

Conclusioni del Riesame

Secondo il tribunale, la gravità delle accuse e la complessità del sistema criminale rendono necessarie misure cautelari per assicurare che gli indagati non possano proseguire con attività illecite. L’inchiesta, che sta rivelando un sistema complesso di corruzione, potrebbe portare a ulteriori sviluppi, ampliando le responsabilità a nuovi soggetti e settori. Questa situazione rappresenta un momento cruciale per la trasparenza e la legalità nella gestione degli appalti pubblici nella provincia di Salerno.

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