BATTIPAGLIA. «La contestazione dei modi non può essere il motivo per nascondere le cose che non vanno e non parlare del merito delle questioni». È quanto dichiarano i consiglieri di maggioranza Salvatore, Cappelli, Cappuccio, Longo, Zacc
Una decisione, quella della Francese, figlia del documento dei consiglieri sopracitati (risalente allo scorso 27 ottobre) nel quale si chiedeva alla sindaca un “cambio di passo” nella gestione amministrativa ed un rimpasto della giunta.
Richieste non accolte, che anzi hanno provocato l’effetto contrario: la revoca di Provenza.
«La sindaca – affermano i sette consiglieri di maggioranza – ha revocato un assessore,come ha revocato questo assessore può revocare il resto della giunta su motivi di fiducia e di raggiungimento degli obiettivi. Può essere colpito chi condivide una posizione politica che vuole rafforzare il sindaco? È evidente che rappresentare con un documento le istanze e le richieste di un’azione amministrativa migliore non possono essere drammatizzate e siamo convinti che tutto siano d’accordo con i contenuti che stiamo proponendo ma l’inerzia e una situazione bloccata che si protrae rischiano di bloccare ogni discussione per l’ennesima volta. La linea politica non si dimostra in questo modo ma prendendo atto dei problemi che ci sono. La consapevolezza dei fatti è il requisito fondamentale. Riconoscere i problemi e le cose che non vanno sono il presupposto per vedere la realtà per quello che è. È ormai evidente che la città non può essere ferma e ha bisogno di un’azione amministrativa diversa, di tipo politico e programmatica. Di una nuova fase per affrontare le questioni della città si ha una necessità ormai evidente».