Ci sarebbero nuovi scenari sul ritrovamento del 33enne bengalese sgozzato a Salerno: secondo gli inquirenti, la vittima conosceva il suo assassino e aveva proprio appuntamento con lui. Un omicidio, non premeditato, che sarebbe scaturito al culmine di una probabile lite. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Salerno, bengalese sgozzato aveva appuntamento con l’assassino
Un delitto, secondo le forze dell’ordine che indagano sul caso, d’impeto e non premeditato. Un taglio fatale alla gola sarebbe la causa del decesso del 33enne straniero ritrovato privo di vita in via Capitolo San Matteo. Secondo le indagini, si tratterebbe di un omicidio sfociato a seguito di una lite e non di un inserimento della vittima in ambiti criminali.
Un appuntamento concordato lontano da occhi indiscreti visto che il luogo del delitto è chiuso al traffico e collega la zona industriale alla litoranea. Probabilmente per questioni legate a piccoli screzi. Sarà disposta l’autopsia per chiarire le cause della morte: il taglio alla gola avrebbe provocato il dissanguamento fino a portarlo al decesso, ma si attende la conferma dell’esame autoptico.
Le indagini
Si indaga a largo raggio per chiarire cosa sia davvero accaduto: gli inquirenti non escludono però le altre ipotesi. Secondo quanto ricostruito, ma non ancora accertato, la vittima sarebbe un 33enne che aveva chiesto il permesso di soggiorno alla Questura di Napoli.
L’autopsia dovrà anche stabilire se sul cadavere dell’uomo ci siano altri traumi oppure il taglio alla gola sia l’unico colpo inferto. Nel frattempo i poliziotti stanno indagando sugli ambienti delle comunità straniere e non solo per tentare di capire l’ambito in cui potrebbe essere maturato il delitto. Le telecamere della zona è difficile possa dare informazioni precise in quanto sono in disuso. Non è escluso, quindi, che l’aggressore abbia dato appuntamento alla vittima in quel posto, sperando in un ritrovamento tardivo senza calcolare però la passeggiata domenicale dei turisti.