Cronaca Salerno, Salerno

Carcere di Salerno, troppi detenuti a Fuorni: la struttura è un inferno

Il carcere di Salerno è diventato un inferno: arriva la denuncia secondo la quale troppi siano i detenuti rispetto alla reale capienza della struttura di Fuorni.

Il carcere di Fuorni a Salerno descritto come l’Inferno

Quella che doveva essere una ispezione in piena regola si è poi rivelata una semplice visita all’interno del carcere di Fuorni.

A visitare la casa circondariale di Salerno Donato Salzano del Partito Radicale; l’avvocato Fiorinda Mirabile coordinatrice nazionale comitati territoriali Fidu; Antonio Stango, presidente nazionale Fidu; l’avvocato Luigi Gargiulo, presidente della Camera Penale Salernitana; Paola De Roberto, presidente commissione Politiche Sociali del Comune di Salerno e l’avvocato Loredana De Simone.

Ad oggi, nonostante alcuni miglioramenti apportati anche grazie al lavoro della nuova direttrice Rita Romano persiste il fenomeno del sovraffollamento, soprattutto nel settore dei detenuti comuni in attesa di giudizio dove la situazione è particolarmente grave perché «le condizioni lasciano un po’ a desiderare nel senso della dignità umana – ha dichiarato il presidente Stango – Non è imputabile al personale penitenziario o alla direzione ma sono carenze strutturali che sono tipiche della situazione penitenziaria italiana».

Ad oggi, secondo Salzano ci sono stati alcuni progressi: una piccola sezione dei detenuti in stato di semi libertà è stata ristrutturata; nel reparto di alta sicurezza, invece, i presenti hanno spazi adeguati mentre la sezione femminile sembra quella più avvantaggiata in quanto hanno la doccia nelle stanze e le condizioni di vivibilità sono sicuramente migliori rispetto al resto della struttura. Intanto, proprio la direttrice Romano ha chiesto alla consigliera De Roberto di illuminare con un albero di Natale la zona del carcere, in occasione di Luci d’Artista.

«C’è ancora tanto da fare per il ramo femminile – ha detto la consigliera -noi abbiamo già attivato il progetto della realizzazione della pizzeria sociale; grazie alla Fidu abbiamo messo in rete l’operato delle varie partecipate da Salerno Sistemi a Salerno Pulita per migliorare le condizioni di vita all’interno di vita all’interno del carcere garantendo acqua calda 24 ore su 24 e di un servizio migliore di erogazione. Auspico ci possa essere l’avvio della raccolta differenziata che possa migliorare le condizioni di chi ci vive».

Sembra essere fiduciosa anche l’avvocato Fiorinda Mirabile che ha tenuto un colloquio con la direttrice non solo per fare il punto della situazione ma anche per accertarsi dello stato di salute dei detenuti. Tra le altre problematiche evidenziate i tempi di attesa per le visite specialistiche: «Non è possibile aspettare visite specialistiche, un cardiologo. Non si può aspettare in lista tanto tempo per interventi chirurgici importanti», ha dichiarato Salzano sottolineando come all’interno del carcere ci sia una donna ancora in attesa di un intervento alla colonna vertebraie.

Salzano lancia dunque un appello a chi dirige l’Asl e a chi dirige il nosocomio locale affinché si accelerino i tempi per garantire a tutti i detenuti il diritto alla salute. Tra i detenuti, maggior attenzione l’avvocato Mirabile lo ha rivolto ai detenuti diversamente abili: «Abbiamo registrato dei miglioramenti anche in questo senso; vengono assistiti in maniera diversa oggi», ha spiegato la coordinatrice Fidu che parla appunto di notevoli miglioramenti anche se, attualmente, i disabili sono solo due, dopo il decesso avvenuto lo scvorso anno. «Purtroppo questi non sono temi da campagna elettorale ma va bene così», ha aggiunto l’avvocato salernitano.

Accendiamo i riflettori sul carcere di Fuorni: è lo slogan lanciato dall’associazione culturale Andrea Proto, dal collettivo Handala di Salerno, da Radio Asilo.it e da Prospettiva Operaia che, ieri mattina, hanno tenuto una manifestazione pacifica all’esterno della casa circondariale di Fuorni per esprimere il loro dissenso sulla Legge sicurezza voluta dal ministro degli Interni Matteo Salvini.

«Si protesta prima di tutto perché a livello nazionale nelle carceri stanno scoppiando molte rivolte, non solo da parte dei detenuti ma anche da parte dei familiari che protestano contro questa nuova emergenza del sovraffollamento», ha dichiarato Francesco Cittadino del collettivo Asilo Politico che punta il dito proprio contro le condizioni di vita di molti detenuti.

Comitati e associazioni, tra le altre cose, sottolineano l’assoluta assenza di forme alternative al carcere per gli assuntori di droga o chi ha avuro il Daspo in quanto ambulanti o abusivi. «Vogliamo mandare un messaggio di solidarietà e umanità alle persone detenute perché molto spesso le persone detenute perché spesso delle loro condizioni non se ne parla. Soprattutto in estate, le condizioni diventano ancora più critiche perché con il sovraffollamento e con il caldo ci sono situazioni che tendono ad esplodere», ha invece dichiarato Davide D’Acunto del collettivo Handala Salerno, secondo cui in estate le condizioni di vita peggiorano ulteriormente.

La manifestazione pacifica si è tenuta all’esterno del carcere con la distribuzione di materiale informativo anche ai parenti dei detenuti presenti proprio per tentare di far comprendere i danni che la cosiddetta legge Salvini sta provocando in quanto nonostante lo stesso ministro abbia detto che i reati sono diminuiti il numero dei detenuti aumenta». In totale, nelle carceri italiane ci sono circa 61mila detenuti su una capienza massima di 50mila.

504 detenuti per una capienza di 366 posti Aumenta popolazione straniera

Sono 504 le persone detenute presso il carcere di Salerno a fronte di una capienza legale pari a 366 posti. Di questi 44 sono donne e 442 uomini. Di tutti questi detenuti, 328 sono stipati nella sezione dedicata ai reati comuni e, ancora, 300 sono quelli in attesa di giudizio.

  • Detenuti in semi libertà: attualmente sono 17 e le loro celle sono aperte.
  • Alta sicurezza: 51 le persone che si trovano in condizione di alta sicurezza, con spazi fruibili.
  • Donne: sono 44 le carcerate che, ad oggi, hanno sicuramente condizioni di vivibilità migliori ma per loro le attività sono troppo poche. A differenza del settore maschile, infatti, non hanno la possibilità di cucinarsi.
  • Popolazione straniera: in netto aumento gli stranieri, di cui 54 uomini e 12 donne. Condizione, secondo i radicali, peggiorata proprio a causa della legge sicurezza.
  • Lavoro: quasi totalmente assente. Su 504 detenuti solo 80 lavorano su turnazione diu de mesi. Di questi 80 solo 8 sono le donne che, ad oggi, conquistano la maglia nera proprio per l’impossibilità di far svolgere loro lavori per tenerle impegnate.
  • Agenti di polizia penitenziaria: in pianta organica sono 243; di questi, 40 sono del nucleo traduzione mentre amministrativamente sono 190. Ieri erano presenti sono 160 agenti, a causa di permessi, ferie o malattie.

E molti detenuti sono costretti a restare presso la caserma in quanto vivono lontani dalle abitazioni. Una situazione drammatica, nonostante i miglioramenti che si percepiscono ad oggi proprio grazie al lavoro della direttrice Romano che in soli 5 mesi sembra aver apportato vari cambiamenti all’interno della struttura proprio per migliorare le condizioni di vivibilità dei detenuti.


Pina Ferro

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