Possibile svolta nella vicenda del caro mensa scolastica a Salerno. I dirigenti delle scuole del primo ciclo e dell’infanzia stanno infatti valutando la fattibilità della proposta del pasto domestico avanzata da un migliaio di famiglie come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.
Caro mensa a Salerno: presidi aprono al pranzo da scuola
I genitori hanno innescato un’azione di protesta, senza però sorprendere i presidi. Intanto, nei giorni scorsi dal Dipartimento di prevenzione e servizio igiene degli alimenti e della nutrizione dell’Asl di Salerno è arrivato l’ok al pasto domestico richiamando “alcune regole di buona prassi su cui deve vigilare il personale scolastico”. I dirigenti scolastici sarebbero pronti a sbloccare l’impasse. Nelle scorse ore i presidi di Salerno hanno emanato un comunicato congiunto, sottolineando:
“I Dirigenti scolastici del territorio con servizio mensa sono impegnati a prendere in considerazione richieste di un gruppo di genitori sul pasto domestico autosomministrato, espresse quest’anno per la prima volta, a seguito, come riferito da alcuni genitori, degli aumenti del contributo mensa per alcune fasce di reddito, da parte dell’Ente locale.
Fermo restando la volontà di tenere in debito conto l’entità e la dimensione dei bisogni espressi dai genitori, i Dirigenti stanno valutando le modalità di fattibilità atte a superare le significative criticità emergenti, onde poter fornire una risposta organizzativa adeguata e pienamente efficiente, che possa coniugare le esigenze delle famiglie con quelle della scuola e soprattutto garantire la sicurezza alimentare”.
La posizione sul discorso mensa scolastica resta chiara:
“Preme sottolineare che il tempo mensa rappresenta un’opzione discrezionale cui le famiglie scelgono di aderire nell’ambito di un’offerta formativa scolastica egualitaria; le mense scolastiche sono, infatti, a pieno titolo un momento formativo, hanno una funzione pedagogica nel promuovere un’educazione all’alimentazione sana, sostenibile e sociale, come espressione del diritto al cibo e strumento di contrasto alla povertà alimentare e alla dispersione scolastica”.