Operazione Tsunami a Cava de’ Tirreni, abuso d’ufficio ed estorsione: venti persone rischiano il processo. Ecco tutti i nomi degli indagati.
In venti rischiano il processo per estorsione ed abuso d’ufficio
“Operaziome Tsunami”, in quindici rischiano il processo. È stata fissata per il prossimo 31 ottobre l’udienza dinanzi al giudice per le indagini preliminari chiamato a decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio presentata dal Sostituto Procuratore Vincenzo Montemurro titolare del fascicolo investigativo. A riportare la notizia è il quotidiano “Le Cronache” a cura di Adriano Rescigno.
Dinanzi al Gup compariranno: politici, dirigenti e funzionari del Comunedi Cava de’Tirreni ed esponenti della criminalità locale. Si tratta di:
- Gianluigi Accarino,
- Antonino Attanasio,
- Alfonso Carleo,
- Napoleone Cioffi,
- Gianluigi Ciuccio,
- Vincenzo Coppola,
- Carmela Lamberti,
- Francesca Milione,
- Francesco Porcelli,
- Antonello Russo,
- Carmine Trezza,
- Carmine Vitale,
- Dante, Geraldine Zullo
- Vincenzo Zullo.
Il corso dell’inchiesta Tsunami con il tempo ha abbracciato due filoni, quello che portava direttamente a Palazzo di Città e quello delle estorsioni, emblematica quella ai danni di un noto imprenditore cavese per 220.000 euro ad opera di Dante Zullo e Vincenzo Zullo.
Per quanto riguarda Palazzo di Città invece si parla di un concorso al fine di uno stesso disegno abusando dei poteri inerenti al proprio ufficio consentendo prima ed in assenza di una gara d’appalto, i lavori su una pubblica strada, ad un soggetto, deceduto nel 2018, che nel corso del tempo ha goduto di diversi ed ingiusti vantaggi patrimoniali derivanti dalle irregolarità consentite, secondo l’accusa, da Antonino Attanasio, Gianluigi Accarino, Alfonso Carleo e Carmine Vitale.
Note firme dell’avvocatura salernitana e cavese dunque saranno presenti in auto come Massimo Falci, Agostino De Caro, Roberto Lanzi, Massimo Indinnimeo e Teresa Sorrentino. Maurizio Mastrogiovanni, Felice Lentini, Alfredo Messina, Marco Salerno, Giuseppe Senatore; per quella inchiesta che scosse e di parecchio la vita politica cittadina.
Adriano Rescigno da “Le Cronache”