SALERNO. Operavano in un locale di Pellezzano, nel salernitano, dove nascondevano la droga già divisa in dosi, dietro un mucchio di mattonelle. Gli esponenti del clan D’Agostino avevano anche un punto di prelievo ai margini di una strada e telefoni intestati a persone inesistenti, oltre a una ben organizzata rete di spacciatori. Per i pusher niente sconti.
I giudici del Riesame hanno rigettato dodici delle quattordici richieste di riforma dei provvedimenti del gip Ubaldo Perrotta. Tornano in libertà Enrico Alfano, difeso dall’avvocato Stefania Pierro, che aveva l’obbligo di dimora e Stefano Maisto, difeso dall’avvocato Gino Bove, che era invece ai domiciliari. Il fratello del boss Giuseppe D’Agostino, aveva invece rinunciato al Riesame.