Dopo aver trascorso la serata in casa di una coppia di cittadini ucraini, avrebbe deciso di rapinarli e aggredirli brutalmente. Armato di una mazza di ferro, avrebbe colpito ripetutamente l’uomo, lasciandolo in fin di vita, e tentato di abusare sessualmente della donna.
È questo lo scenario che la Procura di Nocera Inferiore ha delineato nell’inchiesta a carico di Q.A., 32enne di origine marocchina, ora rinviato a giudizio con accuse pesantissime: rapina aggravata, violenza sessuale, lesioni personali e tentato omicidio come riportato dal quotidiano Il Mattino.
Coppia aggredita a cena, processo a San Marzano sul Sarno
L’episodio risale alla notte del 26 giugno scorso, nel centro di San Marzano sul Sarno, dove si trova l’abitazione della coppia aggredita, un uomo di 39 anni e una donna di 36. L’imputato, un senza fissa dimora, era stato arrestato a Genova nel luglio successivo e ora sarà processato con giudizio immediato.
Secondo quanto emerso dalle indagini, il 32enne marocchino aveva trascorso la serata con la coppia, ma, per motivi ancora da chiarire, la situazione sarebbe degenerata. L’uomo avrebbe deciso di rapinare i due, portando via 250 euro e, pur di non essere fermato, avrebbe utilizzato una levachiodi in ferro di 50 cm come arma.
La prima a essere colpita sarebbe stata la donna, che ha riportato un trauma al polso destro. Successivamente, l’aggressore si sarebbe scagliato sull’uomo, colpendolo ripetutamente alla testa con la mazza, provocandogli un trauma cranico e numerose ferite. La vittima è stata ricoverata in ospedale con una prognosi di 30 giorni.
I dettagli
Non pago dell’aggressione, il 32enne avrebbe poi tentato di abusare sessualmente della donna, costringendola su un tavolo e strappandole la maglia. Avrebbe iniziato a palpeggiarle il seno, ma la vittima è riuscita a difendersi con calci e pugni, impedendogli di portare a termine la violenza.
Le indagini, condotte dai Carabinieri della stazione di San Marzano sul Sarno, sono partite dalla denuncia della donna ucraina. Grazie all’identificazione dei sospetti, all’acquisizione dei referti medici e all’analisi dei tabulati telefonici, gli inquirenti sono riusciti a individuare l’aggressore.
Q.A. è stato arrestato a Genova e sottoposto a fermo di indiziato di delitto, con la misura cautelare convalidata dal Gip. Durante le prime fasi del procedimento, l’imputato ha scelto di non rilasciare dichiarazioni, una circostanza sollevata dalla difesa come eccezione nel corso della prima udienza. Ora, nel processo ottenuto dalla Procura di Nocera Inferiore, il 32enne dovrà rispondere di tutti i capi d’imputazione, compreso il possesso ingiustificato della mazza di ferro in luogo pubblico.