AMALFI. Il giudice dell’udienza preliminare Renata Sessa, ha condannato ad una pena di una anno e quattro mesi la 28enne, originaria di Ravello, coinvolta nel giro di droga e prostituzione in Costa d’Amalfi. Accusato di ipotesi di favoreggiamento, un 50enne di Scala ha usufruito dell’esimente da responsabilità, ottenendo l’assolvimento ritrattando le precedenti dichiarazioni che negavano gli appuntamenti con la donna. Condannato invece ad un anno un 50enne, residente a Ravello, accusato di sfruttamento della prostituzione. L’uomo avrebbe costretto la sorella e l’ex compagna, minorata psichica, a sottoporsi a prestazioni erotiche, incassandone il guadagno. Parte dei soldi sarebbe poi stata utilizzata per ”saldo debito” con una cinquantenne imputata per ipotesi di sfruttamento della prostituzione, spaccio ed estorsione. La donna oltre ad accompagnare agli appuntamenti la sorella e l’ex compagna del debitore, avrebbe patteggiato con un 50enne napoletano per estorsione ai danni di un uomo di Agerola di oltre ottomila euro. L’uomo è stato condannato ad una pena di due anni e quattro mesi, mentre la sua complice ha optato per il rito ordinario. Attesa la decisione del gip in merito alla richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pubblico ministero Vincenzo Montemurro. A rischiare il processo concorrono altre 9 persone, 4 presunti clienti, accusati di favoreggiamento per aver negato agli inquirenti i rapporti sessuali con le donne sfruttate o l’acquisto di droga dalla giovane di Ravello. Da chiarire la posizione di un cinquantenne di Gragnano, che secondo i pm, aiutato dalla 28enne costiera, avrebbe organizzato il giro a luci rosse tra Amalfi e l’Agro nocerino, utilizzando poi gli incassi per acquistare numerosi dosi di droga sintetica, in parte consumata in proprio, in parte rivenduta ai clienti nel corso dei rapporti sessuali. Loro complice un 45enne, anche lui di Gragnano e due pusher imputati originari dello stesso centro.