EBOLI. Quattro giorni di festeggiamenti, riti religiosi, manifestazioni culturali e spettacoli. Sempre più ricco l’appuntamento con le celebrazioni del Patrono di Eboli, San Vito Martire, che negli ultimi anni ha rinnovato la tradizione, il sentimento religioso e l’attaccamento degli ebolitani per il Patrono e per la storia che ha rappresentato.
Eboli, Festa di San Vito: presentato il programma degli eventi
Si parte giovedì 14 giugno, con l’arrivo ad Eboli della statua di San Vito al Sele, proveniente dalla chiesa di Santa Cecilia, che precederà la Santa Messa celebrata da don Daniele Peron, e subito dopo si rinnova la tradizione della benedizione dei cani, essendo San Vito invocato contro i morsi degli animali. Il giorno dopo, la festa vera e propria, con la Santa Messa officiata dall’arcivescovo di Salerno e la partecipazione della forania ebolitana.
Nei quattro giorni anche due attesissime manifestazioni musicali e non solo. Il festival del Mediterraneo replica lo straordinario successo dello scorso anno, con la direzione artistica di Eugenio Bennato, che si esibirà nella stessa sera di Marcello Colasurdo, il re della tammorra. Domenica, invece, a Santa Cecilia, concerto di un gruppo storico italiano, i Matia Bazar. Alla presentazione degli appuntamenti, a cui hanno partecipato i due parroci delle chiese in cui si venera il Santo, don Michele Marra e don Daniele Peron, il sindaco, Massimo Cariello, ha voluto sottolineare l’importanza anche sociale dell’appuntamento di San Vito.
“San Vito ed il suo culto rappresentano il vero elemento di congiunzione tra centro e periferie – ha detto il primo cittadino -. La collaborazione avviata dalle due comunità del centro e della periferia, la sinergia tra le due parrocchie ed il Festival del Mediterraneo su due serata in centro e periferia, sono segnali di unità dell’intera comunità ebolitana. Questo appuntamento ha un valore religioso importante, ma costituisce anche un riferimento storico, culturale e valoriale”