Polemica a Salerno nel giorno della Festa della Liberazione. Polemica che nasce dalle dichiarazioni di Antonio Iannone, senatore di Fratelli d’Italia che ha definito alcuni antifascisti come “cacciatori di orso polare all’equatore”. Secondo Iannone, “la Festa della Liberazione non ha più senso, la celebrazione del 25 aprile è superata” come si legge sulle colonne del quotidiano Il Mattino.
Salerno, polemica nel giorno della Festa della Liberazione
Iannone invoca, invece, le celebrazioni per la giornata del 24 maggio, giorno che ricorda l’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale. Una proposta fortemente bocciata da Giuseppe Cacciatore, filosofo e , presidente della Società salernitana di Storia Patria e membro dell’associazione Memoria in movimento: “Ho passato la mattinata a leggere le lettere dei condannati a morte nelle carceri naziste e fasciste”.
La proposta
Sui social Iannone ha scritto: “Per anni ho pensato che un giorno potesse diventare la festa della Pacificazione Nazionale ma ci sono settori della sinistra militante che preferiscono mantenere il totem ideologico pur nella disaffezione di un’Italia che non può vivere con il torcicollo. Un peccato che sia stato il tempo a curare l’odio generato da una guerra civile senza che ci sia stato un processo consapevole di estinzione. Avremmo molto più bisogno di celebrare, nel giorno del 24 maggio, il sacrificio degli italiani che sul Piave e nelle trincee hanno combattuto per l’unità e la libertà della Nazione, segnando il compimento del percorso risorgimentale e la definitiva affermazione del sentimento nazionale”.
Pensiero a cui fa eco quello di Edmondo Cirielli, deputato Fdi: “Non potrò mai celebrare i partigiani rossi, che combattevano al soldo di una potenza straniera, l’Unione Sovietica, e per un’altra dittatura, quella comunista”.