Cronaca Salerno, Salerno

Furto in banca a Salerno, ladro finisce in carcere

Furto alla Banca di Credito Cooperativo-Campania Centro a Salerno: il ladro che, insieme ad altri complici non identificati, mise a segno il colpo è stato arrestato e tradotto in carcere nella giornata di ieri, lunedì 24 luglio.

Furto alla Banca di Credito Cooperativo Campania a Salerno, arrestato

Nella giornata di ieri, lunedì 24 luglio, la Squadra Mobile di Salerno ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip presso il Tribunale di Salerno, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di G.A., indagato per il reato di furto pluriaggravato commesso, unitamente ad altri complici allo stato ignoti, a Salerno tra il 23 e il 25 luglio del 2021 alla sede BCC.

Il colpo fu commesso nel caveau della banca, che venne completamente devastato. Tutte le cassette di sicurezza vennero divelte e svuotate come anche la cassaforte contenente la somma di 140mila euro in contanti. La banda di malviventi, utilizzando attrezzi meccanici ed elettronici, attraversarono la rete fognaria sottostante ai locali dell’istituto di credito e, dopo aver praticato un foro nella parete in cementoarmato, fecero ingresso nella struttura. Dopo aver asportato l’ingente carico di contantie preziosi, gli autori del reato si diedero alla fuga sempre dalla rete fognaria.

Si contarono ben 96 persone offese, titolari delle cassette di sicurezza saccheggiate. Fra i beni asportati vi erano anche numerosi oggetti preziosi, “ex voto”, di valore inestimabile, custoditi nella cassetta di sicurezza della parrocchia Santa Maria delle Grazie a Siano. Per identificare uno dei componenti della banda sono state fondamentali le indagini eseguite dai poliziotti presso il Ministero dell’Interno e le acquisizioni delle tracce biologiche presenti nella Banca Dati Nazionale del DNA.

Ad incastrarlo le tracce lasciate su una bottiglietta

Secondo quanto riportato nell’odierna edizione del Mattino, ad incastrare Agostino Giordano, 53 anni, di Ercolano, sono state le tracce di DNA lasciate su una bottiglietta di acqua ritrovata all’interno di uno zaino, analizzata dal servizio di polizia scientifica presso il ministero dell’Interno, e comparate con quelle già presenti nella banca dati nazionale del Dna.

Durante una perquisizione domiciliare, aveva tentato anche di giustificare quelle tracce biologiche attraverso un alibi definito dal gip “fantadioso ed inverosimile”. Giordano, difatti, aveva supposto che quella bottiglietta potesse essere arrivata nel sistema fognario attraverso le fognature in quanto, spesso andava a Salerno a pescare nelle ore notturne, in prossimità degli scarichi.

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