Furto presso la sede delle Guardia Ambientali di Angri. A denunciare l’accaduto sui social è il sindaco Cosimo Ferraioli che condanna l’accaduto: “Un attacco diretto al prezioso lavoro dei volontari”. Lo riporta SalernoToday.
Furto alla sede delle Guardie Ambientali di Angri, si indaga
Furto presso la sede delle Guardie Ambientali. Il primo cittadino salernitano commenta: “Un attacco diretto al prezioso lavoro dei volontari. Voglio esprimere la mia piena solidarietà a tutti loro e a Massimiliano D’Antonio, che ha già sporto denuncia presso la stazione dei Carabinieri. Condanno con fermezza questo atto incivile e criminale, garantendo la massima collaborazione affinché i colpevoli vengano identificati e chiamati a rispondere delle loro azioni”.
I danni
“Con grande dispiacere e indignazione apprendo del furto avvenuto nella sede delle Guardie Ambientali Italiane di Angri, sede nazionale. Nelle ultime ore, infatti, dei malintenzionati hanno preso di mira la loro sede, situata presso lo scalo ferroviario di Corso Vittorio Emanuele”. Così ha scritto il sindaco di Angri, Cosimo Ferraioli, sui social. I ladri hanno rubato e danneggiato vari attrezzi e strumenti essenziali per le attività di soccorso e pronto intervento.
L’indignazione del sindaco
“Un atto del genere non solo provoca un notevole danno materiale, ma rappresenta anche un attacco diretto al prezioso lavoro che i nostri volontari svolgono ogni giorno per proteggere il nostro territorio e l’ambiente”, afferma il sindaco. “Voglio esprimere la mia piena solidarietà a tutti loro e a Massimiliano D’Antonio, che ha già sporto denuncia presso la stazione dei Carabinieri. Condanno con fermezza questo gesto incivile e criminale, e garantisco la massima collaborazione affinché i colpevoli vengano identificati e chiamati a rispondere delle loro azioni. Ribadisco l’importanza del rispetto per le istituzioni e per coloro che lavorano quotidianamente per la sicurezza e la salvaguardia del nostro territorio”. Secondo Ferraioli, “chi ha derubato loro ha derubato l’intera città di Angri!”.
